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Scuola, chi non studia potrà essere bocciato a giugno: la decisione resta ai consigli di classe

Non ci sarà alcuna ordinanza firmata dal Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, sugli scrutini finali dell’anno scolastico 2020/2021, al termine del quale saranno i singoli consigli di classe a valutare gli studenti sulla base di quanto appreso nel corso dei mesi di lezione, sia in presenza che in Dad, bocciatura inclusa. Lo confermano fonti ministeriali a Fanpage.it.
A cura di Ida Artiaco
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Alla fine di quest'anno scolastico ciascun consiglio di classe deciderà il destino degli studenti sulla base di quanto appreso nel corso dei mesi di lezione, sia in presenza sia in Dad. Ciò significa che chi non ha studiato abbastanza rischia la bocciatura. E' quanto hanno confermato fonti del Ministero dell'Istruzione a Fanpage.it, specificando che non ci sarà alcuna ordinanza da parte del ministro Patrizio Bianchi, così come era stato anticipato questa mattina da alcuni organi di stampa. Ci sarà, come avviene generalmente, una valutazione caso per caso, tenendo ovviamente presente anche eventuali assenze o indisponibilità legate all'emergenza Coronavirus. Mentre lo scorso anno, dopo il lockdown generalizzato, si era stabilito tramite decreto ministeriale la promozione per tutti gli alunni, con eventuali insufficienze da recuperare a settembre, al momento non c'è una situazione di straordinarietà tale da giustificare un sistema di valutazione diverso rispetto a quello consueto, che non tenga conto dei voti e dell'impegno dei singoli ragazzi, anche se hanno seguito a distanza parte dell'anno scolastico.

Alla fine dell'anno scolastico 2019/2020, nel bel mezzo della prima ondata della pandemia di Covid, erano solo due le ipotesi, eccezionali, che mantenevano in piedi la possibilità di bocciare: se la frequenza scolastica fosse stata estremamente carente nel primo periodo dell’anno, ovvero quello precedente alla quarantena, condotto in presenza all’interno della scuola (e tale situazione fosse perdurata anche durante la Dad in casi "non imputabili alle difficoltà legate alla disponibilità di apparecchiature tecnologiche ovvero alla connettività di rete"); oppure se nel corso dell’anno fossero stati presi provvedimenti disciplinari in seguito a comportamenti ed azioni gravi dell'alunno, sempre con deliberazione del consiglio di classe che doveva essere assunta "con motivazione espressa all’unanimità". Cosa che invece non è prevista alla fine di quest'anno scolastico.

Non c'è, dunque, nessun caso, perché sarà possibile, come sempre, rimandare e anche bocciare chi ha molte insufficienze. Nei giorni scorsi, per altro, era stato lo stesso ministro Bianchi a ribadire che "sono i consigli di classe a decidere le valutazioni", essendo un grande promotore dell'autonomia scolastica e lasciando ampio margine di azione ai singoli consigli di classe. Per altro, che quest'anno non sarebbe cambiato nulla rispetto al passato si era in parte già capito con gli unici provvedimenti ufficiali sinora a disposizione, e cioè le ordinanze sugli esami, uscite a inizio marzo, secondo le quali sia per i ragazzi di terza media sia per i maturandi, l'accesso alle prove finali non sarà automatico.  In particolare per l'esame di Stato, "l’ammissione di è disposta, in sede di scrutinio finale, dal consiglio di classe presieduto dal dirigente/coordinatore o da suo delegato". Ciò significa, in altre parole, che è possibile bocciare anche se le istituzioni scolastiche potranno stabilire eventuali deroghe al requisito della frequenza, previsto per i tre quarti dell’orario individuale.

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