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Scuola al via tra caro-libri, pochi docenti e problemi irrisolti

Il 5 settembre torneranno sui banchi di scuola i ragazzi in Alto Adige, ma da oggi le segreterie sono aperte e alcuni studenti sono già tornati in classe per gli esami di riparazione. Ma si torna al lavoro circondati dai tanti problemi che ancora affliggono il mondo scolastico.
A cura di Susanna Picone
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Sono ormai finite le vacanze estive per studenti e docenti che da oggi ritornano a scuola per il nuovo anno 2013/2014. Se l’inizio ufficiale delle lezioni è previsto solo tra qualche giorno – i primi a tornare in classe il 5 settembre saranno i ragazzi in Alto Adige – da stamattina le segreterie operative delle scuole risultano aperte. I docenti e molti studenti che ancora non hanno saldato i loro “debiti” dell’anno precedente sono inoltre impegnanti negli esami di riparazione. Ma il nuovo anno scolastico inizia, come spesso accade, tra le polemiche e i tanti problemi irrisolti. Ad esempio uno dei problemi denunciato con forza nei giorni scorsi dai sindacati è quello del caro-scuola. Il costo dei libri di testo è aumentato quest’anno del 5% e sono aumentati anche i prezzi del materiale scolastico, dagli zaini agli articoli di cartoleria. In merito all’annoso tema del caro-libri il ministro dell’Istruzione ha più volte sottolineato che c’è una direttiva del Miur che ha fissato un tetto massimo al costo totale dei testi adottati: questi problemi dovrebbero finire sul tavolo del Consiglio dei ministri del prossimo 9 settembre.

Pochi docenti in ruolo – C’è, inoltre, la questione della scarsità delle risorse e dei docenti in ruolo. Qualche giorno fa, a ridosso del suono della prima campanella, il Governo ha dato il via libera all’assunzione di 11.200 professori che, nelle intenzioni del ministro Carrozza, garantiranno l’avvio ordinato delle lezioni in tutte le scuole italiane. Ma i sindacati non la pensano nello stesso modo: a loro dire le assunzioni restano insufficienti. Lo stesso ministro ha risposto alle critiche affermando che se potesse immetterebbe in ruolo molti più docenti ma ha spiegato che al momento è possibile fare questo “viste le norme vigenti e le risorse disponibili”. Non solo, per quanto riguarda i docenti c’è anche il problema relativo a quelli di sostegno che sono troppo pochi rispetto al numero degli alunni che ne hanno bisogno.

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