Scrivere un curriculum vitae: ecco i font consigliati e quelli da non usare
Avete mandato decine e decine di curriculum alle più svariate aziende, società e imprese ma nessuno vi ha mai preso in considerazione? Ecco, probabilmente avete sbagliato il font utilizzato. Lo dice una ricerca della Brian Hoff Design, pubblicata da Bloomerg, secondo cui il carattere con il quale si scrive il C.V. condizionerebbe la scelta di coloro che selezionano i candidati. La prima domanda che viene spontanea è più che banale: qual è quello giusto da usare? L’Helvetica. “E’ lineare, pulito, senza fronzoli, onesto. Per questo è anche più professionale”. A spiegarlo è Brian Hoff, direttore creativo della Brian Hoff Design, intervistato da Bloomberg, "Con Helvetica – dice – si va sul sicuro, forse è per questo che è molto utilizzato nel mondo degli affari". Ed è molto utilizzato anche nelle applicazioni, programmi e siti che usate di più. Uno su tutti: Facebook. Ma anche Skype per il suo logo. Altro font apprezzatissimo è il Garamond: è bello da vedere e pure molto leggibile, per quanto un po’ più sofisticato degli altri. Anche Calibri e Georgia vi permetterebbero di fare bella figura.
Il carattere più sbagliato? Sicuramente il Comic Sans. Nato grazie a Microsoft nel 1994, per imitare il mondo fumetti e dei cartoni, dovrebbe appunto essere utilizzato esclusivamente per quei settori. Mai usarlo quindi “a meno che non vi candidiate a una scuola per clown”, sottolinea Hoff. Lo stesso dicasi per il Courier, “non state scrivendo con una macchina per scrivere, perciò non fingete di farlo”, dice l’ideatore dello studio. Altro font da evitare è il Times New Roman perché "può essere interpretato come noioso e privo di fantasia ed è improbabile che possa emerge in un mare di curriculum”. Discorso simile per l’Arial.