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Scrisse nell’ultimo sms all’amante: “Se mi trovano morto, è stata mia moglie”. Assolta la vedova

È stata assolta perché “il fatto non sussiste” dalla Corte d’assise di Torino la vedova di Ettore Treglia, morto a 50 anni nell’aprile del 2021. Nell’ultimo sms all’amante che viveva in Puglia aveva scritto: “Se mi trovano morto è stata mia moglie”.
A cura di Ida Artiaco
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Ettore Treglia, 50 anni, non è stato ucciso dalla moglie Gaia: è quanto emerge dalla sentenza della Corte d'assise di Torino presieduta dal giudice Alessandra Salvadori che con formula piena ha assolto la vedova perché "il fatto non sussiste".

Tutto è cominciato il 5 aprile del 2021. Ettore muore e a dare l'allarme è proprio la moglie. Nessuno dei medici intervenuti quella mattina analizza il corpo, ma il referto non fa alcun accenno a segni di violenza. L'uomo era malato e aveva subito un intervento al cavo orale. Poi, improvvisamente, la Procura blocca il funerale in seguito alla denuncia presentata dall'amante del defunto, che viveva in Puglia.

Il motivo? Ettore, la sera prima di morire, cioè il 4 aprile 2021, aveva inviato una serie di messaggi proprio all'amante, che li aveva mostrati ai carabinieri con tanto di screenshot. "Se mi trovano morto è stata mia moglie. Sto prendendo botte". Dalle indagini è emerso che la sera del 3 aprile di due anni fa tra i coniugi era scoppiato un litigio ed era intervenuta la polizia. La donna è stata momentaneamente allontanata da casa e portata in ospedale. Poco dopo Treglia ha scritto all’amante, accusando la moglie di aver cercato di strangolarlo. Quest'ultima il giorno dopo è tornata nell'appartamento, dove da lì a qualche ora si è verificato il decesso dell'uomo.

Nel corso del processo, la donna ha ammesso i litigi e ha raccontato che la sera del 4 aprile il marito aveva bevuto molto e aveva tentato un approccio sessuale, ma lei lo aveva respinto "con forza" colpendolo al torace, ma ha aggiunto: "Non l’ho ucciso. Sono andata a dormire e l’ho lasciato sul divano a guardare la tv". Il mattino successivo Treglia è morto. Secondo i risultati dell'autopsia l’uomo è stato strangolato, ma le conclusioni sono inutilizzabili in sede processuale.

Per la Procura la moglie lo ha ucciso per gelosia, per la difesa invece si è trattato di morte naturale. Nelle ultime ore è arrivato anche il verdetto della Corte d'Assise, secondo cui non c'è stato alcun omicidio: "È una sentenza di giustizia con la quale la Corte ha affermato nel caso concreto il principio costituzionale del giusto processo e della presunzione di innocenza", hanno commentato i legali della donna, Alberto De Sanctis e Fosca Grosso.

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