Scorta al giornalista calabrese che ha rivelato l’inchino della Madonna sotto casa del boss
Lui si chiama Michele Albanese, è un giornalista del "Quotidiano del Sud" e da ieri sera è costretto a muoversi con la scorta, essendo finito nel mirino della criminalità organizzata dopo il suo scoop sull'inchino della statua della Madonna delle Grazie alla processione di Oppido Mamertina. Come ricorderete, venne omaggiato il boss locale Giuseppe Mazzagatti, condannato all'ergastolo ma detenuto agli arresti domiciliari per motivi di salute. Il caso acquistò rilievo nazionale perché arrivo a sole due settimane di distanza dalla scomunica di Papa Francesco agli affiliati alla criminalità organizzata.
Michele Albanese ha già subito minacce e intimidazioni in passato per il suo lavoro sul campo. Ieri, tuttavia, la Questura di Reggio Calabria lo ha convocato riscontrando per lui un pericolo concreto. Nelle stesse ore in Prefettura è stata convocata una riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica a cui hanno preso parte i vertici delle forze dell'ordine e il procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho. Al termine dell'incontro è stato deciso di assegnare al giornalista del Quotidiano del Sud una tutela di terzo livello: Albanese è in pericolo e, benché gli investigatori non abbiano rivelato l'entità delle minacce, hanno ritenuto di dovergli affidare degli uomini di scorta.
Ma chi è Michele Albanese? Si tratta di una delle firme di punta del Quotidiano del Sud e da anni si occupa di cronaca nera e giudiziaria, in particolare delle grandi famiglia di ‘ndrangheta della Piana di Gioia Tauro. In passato si è occupato di traffico di droga, faide tra cosche, estorsioni e traffico di rifiuti pericolosi.