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Malaria a Verona, Regione precisa: “Non un caso autoctono ma importato”

Il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’ULSS 9 Scaligera ha completato un’approfondita analisi epidemiologica sul caso di malaria registrato a Verona: sono emersi elementi determinanti per escludere la possibilità che si tratti di un caso autoctono.
A cura di Susanna Picone
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Non era un caso autoctono di malaria quello registrato a Verona, diversamente da quanto annunciato in un primo momento dalla direzione Prevenzione della Regione Veneto.

Il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell'ULSS 9 Scaligera ha completato un'approfondita analisi epidemiologica, dalla quale sono emersi elementi determinanti per escludere appunto la possibilità che si tratti di un caso autoctono. A seguito di verifiche incrociate è emerso, infatti, un recente viaggio all'estero in area endemica per malaria – inizialmente non dichiarato – che consente di classificare il caso come importato. A precisarlo è la Direzione Prevenzione della Regione Veneto.

"L'indagine – dicono – è stata condotta dal Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell'ULSS 9 in stretta sinergia con la Direzione Prevenzione e con l'Istituto Superiore di Sanità. Il sistema di sorveglianza regionale ha permesso di attivare immediatamente tutte le azioni di verifica e predisporre gli interventi necessari nell'eventualità che il caso fosse stato autoctono".

Inizialmente le autorità locali avevano fatto sapere, erroneamente, che il paziente è una "persona senza storia di viaggi recenti in Paesi in cui la malattia è endemica".

Il caso segnalato in Veneto "se viene confermato che è un caso realmente autoctono" potrebbe "cambiare completamente il paradigma futuro delle malattie infettive" e "pone un tema delicato: in qualche modo ci permette di dire che la globalizzazione del mondo è avvenuta purtroppo anche per quanto riguarda le malattie infettive", aveva commentato all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova.

Il sistema sanitario veneto ricorda che è importante sottolineare che la malaria non si trasmette da persona a persona tramite contatto diretto, saliva, o rapporti sessuali, ma solo attraverso il contatto con sangue infetto o la puntura di zanzare infette. La malattia infettiva si trasmette all'uomo attraverso la puntura di zanzare infette da un parassita (Plasmodium): la malaria si manifesta con febbre, brividi intensi, sudorazione, mal di testa, nausea, vomito, dolori muscolari. Si tratta di una malattia trattabile e può essere curata efficacemente se diagnosticata e trattata tempestivamente, riducendo il rischio di complicazioni gravi.

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