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Scontro tra caccia Tornado, tutti assolti per la morte dei 4 piloti: “Fatto non sussiste”

“Il Fatto non sussiste” ha decretato il giudice di Ascoli Piceno, assolvendo i due maggiori dell’Aeronautica militare imputati che all’epoca dei fatti avevano il compito della pianificazione dell’operazione dei due velivoli.
A cura di Antonio Palma
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Non c’è nessun colpevole per lo scontro aereo tra caccia Tornado dell’Aeronautica militare italiana avvenuto il 19 agosto del 2014 nei cieli di Ascoli Piceno. “Il Fatto non sussiste” ha decretato il giudice Matteo Di Battista, assolvendo i due maggiori dell’aeronautica Fabio Saccottelli e Bruno Di Tora che all’epoca di fatti avevano il compito della pianificazione dell’operazione dei due velivoli.

Nell’incidente aereo di Ascoli Piceno persero la vita quattro piloti militari, i capitani Mariangela Valentini e Paolo Piero Franzese, equipaggio del Tornado Freccia 2, e i capitani Alessandro Dotto e Giuseppe Palminteri, che invece erano sul Tornando Freccia 11. Quel giorno i due cacciabombardieri erano partiti dalla base militare di Ghedi (Brescia), dove erano di stanza come appartenenti al 154º Gruppo CBOC, e si erano diretti verso le Marche per una esercitazione che avrebbe preceduto un altro addestramento in ambito Nato.

Era il pomeriggio del 19 agosto di nove anni fa quando i due velivoli vennero in contatto a un'altitudine di circa 1.000 piedi, schiantandosi su una zona collinare boschiva priva di abitazioni. I quattro aviatori non ebbero il tempo di azionare il seggiolino eiettabile e morirono nell’incidente, tra loro anche la prima donna delle Forze Armate italiane a perdere la vita in servizio.

Le vittime
Le vittime

La lunga e complessa indagine sull’incidente portò a una prima archiviazione del caso nel 2016. Le successive proteste dei familiari delle vittime fece riaprire il caso nel 2018 con l’iscrizione nel registro degli indagati dei due ufficiali dell’Aeronautica, oggi assolti.

Bruno di Tora, all'epoca ufficiale comandante del 154º Gruppo, e il maggiore Fabio Saccottelli, responsabile della pianificazione dell'esercitazione sull'area target, erano accusati di negligenze nella pianificazione della missione e nell'assistenza agli equipaggi di due Tornado. Il pm però aveva chiesto la condanna solo di Saccottelli a 12 mesi mentre aveva chiesto l'assoluzione per Di Tora. Il giudice invece ha assolto entrambi con formula piena.

"Non è l'esito che ci aspettavamo, ma le sentenze si accettano e dopo averle lette si appellano o meno. Lo farò certamente qualora il giudice avrà indicato responsabilità nei confronti del capitano Mariangela Valentini. Non ci siamo costituti per una questione di soldi, ma di principio e per difendere l'onore di una ragazza, che ha fatto seriamente il suo mestiere per oltre 34 anni della sua vita e che ora viene da qualcuno indicata come responsabile del tragico evento" ha detto l'avvocato Claudio Maria Polidori, legale dei familiari del capitano Mariangela Valentina, deceduta nello scontro fra due Tornado.

L'Avvocatura dello Stato e la difesa dei due imputati nel corso del processo hanno puntato l'indice proprio sul capitano Valentini, facendo ricadere su di lei la responsabilità dello scontro fatale, dovuto ad una errata scelta della quota. "Non è detto che la motivazione coinvolga Valentini, potrebbe essere di un altro genere e quindi non è detto che io debba poi appellarla” ha aggiunto l’avvocato.

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