Scontro frontale tra auto ad Arezzo, l’impatto violentissimo: morti marito e moglie, due ragazze ferite
Due morti e due feriti: è drammatico il bilancio di un incidente stradale avvenuto nella tarda serata di ieri, venerdì 6 gennaio, nel comune di Arezzo. Per cause ancora in corso di accertamento da parte della polizia municipale aretina, due autovetture si sono scontrate frontalmente. L'impatto è stato violentissimo e per due persone non c'è stato nulla da fare.
La chiamata al 118 è partita alle 22.35 circa di ieri sera, quando i mezzi della Asl Tse sono intervenuti sul luogo dell’incidente. Lo schianto mortale è avvenuto lungo la regionale 71 all'altezza di Borgo a Giovi, a scontrarsi una Citroen Picasso e una Fiat Cinquecento.
Le vittime sono due persone che viaggiavano a bordo della stessa auto: si tratta di marito e moglie di 59 e 57 anni, entrambi morti sul colpo a causa delle gravi ferite riportate. A bordo dell’altra vettura invece c’erano due ragazze di venti anni che sono rimaste ferite.
Santino e Nadia Bonini, residenti a Capolona, stavano rientrando a casa sulla loro Citroen quando, giunti all'altezza dell'abitato di Borgo a Giovi, l'auto si è scontrata con una Fiat 500 L sulla quale si trovavano due ventenni aretine. Santino Bonini era conosciuto a Capolona perché addetto al settore macelleria di un noto supermercato. La coppia era attesa a casa dalle figlie di 28 e 31 anni.
Le due giovani ferite, a quanto si apprende, sono state trasportate dai sanitari inviati dal 118 in codice giallo: una delle due donne è stata portata all'ospedale di Arezzo, l'altra alle Scotte di Siena.
Sul posto intervenuti l'Automedica 118 di Arezzo, la Misericordia di Subbiano con infermiere, e Croce Bianca di Arezzo. Sono inoltre intervenuti i vigili del fuoco per liberare la strada, rimasta chiusa, e anche l'Enpa per soccorrere il cane che viaggiava sull'auto delle due vittime.
Le auto coinvolte nell'incidente, come da prassi, saranno poste sotto sequestro e l'informativa della municipale sarà trasmessa nelle prossime ore alla Procura di Arezzo.