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Scontro fra i due Tornado: trovata la terza vittima e la cabina di pilotaggio

Il Soccorso Alpino individua e recupera il terzo dei corpi dei militari dispersi dopo il tragico scontro dei caccia Tornado nei cieli delle Marche. Per accertarne l’identità verrà eseguito il test del Dna sui resti. La Procura di Ascoli Piceno ha aperto un’indagine per disastro aereo colposo.
A cura di Angela Marino
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È stato trovato il terzo corpo nell'area sorvolata dagli elicotteri dell'aeronautica militare ad Ascoli Piceno, dove lo scorso 19 agosto è avvenuto il tragico incidente in cui si cono scontrati due caccia Tornado. Il corpo è stato ritrovato nell'area di Poggio Anzù dagli uomini del Soccorso Alpino, una delle forze impegnate nelle operazioni di ricerca degli equipaggi dispersi.Sui velivoli, impegnati in una operazione di addestramento militare, viaggiavano il capitano pilota Alessandro Dotti e il capitano navigatore Giuseppe Palminteri, mentre sul secondo c’erano il pilota Mariangela Valentini e il capitano navigatore Paolo Piero Franzese.

Per stabilire l'identità del cadavere carbonizzato trovato dalla squadra del Soccorso Alpino verrà eseguito il test del DNA, come per gli altri due corpi, uno dei quali si ritiene appartenga ad una donna. Stamattina è stata trovato il pezzo di una delle due carlinghe degli aerei, che verrà immediatamente georeferenziata nell'ambito dell'indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Ascoli per accertare le cause della collisione aerea nei cieli delle Marche. In serata è stata trovata la cabina di pilotaggio.

Tornado, trovata una delle due scatole nere

Nel corso delle ricerche è stata ritrovata una delle due scatole nere dei velivoli militari. Lo strumento consentirà a ricostruire il tracciato di volo di uno dei due aerei, utile per stabilire la dinamica dell'incidente sul quale molte ombre si addensano. La Procura della Repubblica di Ascoli Piceno ha infatti aperto un'inchiesta per disastro aereo colposo. L'ipotesi più accreditata sembra essere quella di errore umano, stando a quello che riferisce una fonte investigativa. Si ipotizza che i piloti stessero volando a bassa quota per sfuggire ai radar forse tentando una sorta di "competizione" che gli sarebbe sfuggita di mano, quando gli aerei sono entrati in collisione. Nega fermamente il colonnello Urbano Floreani, dell'ufficio stampa dell'Aeronautica Militare: " “Non scherziamo”, dice a Il Corriere della Sera – “Erano piloti esperti e con numerose missioni operative alle spalle. Non c’è ragione di pensare che non si siano attenuti alle regole del volo”.

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