Scontri No Expo, Rolex contro Renzi e Alfano: “I violenti non indossano nostri orologi”
Anche Rolex interviene nelle polemiche seguite alle dure proteste dei No Expo di venerdì scorso. Come si ricorderà dopo la guerriglia urbana alcuni quotidiani avevano pubblicato le fotografie di un manifestante incappucciato che, imbrattando la vetrina di una banca con delle bombolette spray, mostrava un orologio al polso. Dalla fotografia non era possibile stabilire la marca ma a molti era sembrato essere un Rolex, tanto che persino il ministro degli Interni Alfano nel corso di una conferenza stampa sabato aveva detto: "Ieri in piazza ho visto farabutti con il cappuccio e figli di papà con il Rolex". Tempo 24 ore e, dalla Festa dell'Unità di Bologna, anche Matteo Renzi era intervenuto sulla questione: "Agli amici del Pd di Milano dico grazie: mentre quelli col Rolex andavano a distruggere le vetrine loro si sono messi a pulirle. Quattro teppistelli non la vinceranno, siamo più forti noi".
Dichiarazioni avventate? Forse sì, visto che era impossibile stabilire con certezza la marca dell'orologio. Era un Rolex o un "tarocco"? Quel che è certo è che le dichiarazioni del Governo italiano non sono andate giù alla società svizzera che ha comprato pagine pubblicitarie su numerosi quotidiani diffondendo una lettera aperta: "Egregi signori – inizia la missiva – all’indomani delle devastazioni avvenute a Milano… i media nazionali e web hanno riportato con ampio rilievo in virgolettato le Vostre dichiarazioni relative all’operato delle Forze dell’Ordine, ivi compreso il messaggio ‘sconfitti i soliti farabutti col cappuccio e figli di papa' coi rolex’. Se personalmente, come cittadino di Milano, nell’occasione non ho potuto che apprezzare il sacrificio e la dedizione delle Forze dell’Ordine, debbo invece, per la mia carica, esprimere profondo rincrescimento e disappunto per l’associazione delle vostre parole fra la condizione di ‘distruttori di vetrine' ed il fatto di portare un orologio Rolex al polso. Al di là del fatto che, dalla qualità delle foto e dei video che sono stati diffusi dai media è altamente improbabile poter desumere un’affidabile identificazione come Rolex (e ancor più come Rolex autentico) – continua Marini – dell’orologio indossato dai facinosrosi che stavano commettando evidenti reati, credo che il dettaglio dell’essere – o non essere – quest’ultimo di marca Rolex, sia obiettivamente cosa marginale rispetto al ‘cuore' delle Vostre dichiarazioni. Ho preso la libertà, dopo profonda riflessione – conclude la lettera – di pubblicare la presente sulla stampa nazionale a doverosa autodifesa, nell’immediato, della reputazione del marchio e dell’immagine di Rolex. Confidando in una Vostra cortese rettifica, con ossequi, Gianpaolo Marini".
Il Ministero degli Interni, interpellato per commentare la lettera, ha risposto con un secco "No Comment".