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Scontri del 15 ottobre a San Giovanni: condannati due ventenni

Roma: due manifestanti condannati a 5 e 4 anni di reclusione per gli scontri del 15 ottobre a San Giovanni. Una condanna pesante, mentre il sindaco Alemanno loda la decisione: “Sentenza giusta, hanno offeso l’intera città”.
A cura di Carmine Della Pia
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Scontri del 15 ottobre

Una condanna giudicata pesante per due ventenni che avevano partecipato, lo scorso 15 ottobre, agli scontri di piazza San Giovanni, Roma. Il giudice dell’udienza preliminare Anna Maria Fattori ha condannato Giuseppe Ciurleo e Lorenzo Giuliani, di 21 e 20 anni, a cinque e quattro anni di reclusione. Entrambi sono agli arresti domiciliari, il reato contestato è di resistenza aggravata a pubblico ufficiale. L’accusa ha spiegato che i due ventenni parteciparono attivamente agli scontri del 15 ottobre lanciando pietre e oggetti contundenti conto le forze dell’ordine. Tra gli “strumenti atti ad offendere”, l’accusa ha parlato anche di “manici di piccone”. I due giovani erano stati fermati subito dopo “aver partecipato ad una manovra aggressiva nei confronti dei poliziotti”. La scelta del rito ha concesso ai due imputati di beneficiare dello sconto di un terzo della pena, pertanto gli anni di reclusione imposti dalla condanna sono apparsi, per la difesa, eccessivi. Anche i familiari dei ragazzi si sono detti sconvolti, fuori dall’aula hanno riferito: “Non hanno fatto niente”.

Indignados a San Giovanni: gli arresti – Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, è soddisfatto del lavoro dei giudici: “Esprimo apprezzamento per la pesante condanna a 5 e 4 anni di reclusione dei due ragazzi che hanno partecipato ai disordini durante il corteo degli indignati nell’ottobre scorso. È una sentenza chiara nella condanna di chi, tra l’altro, ha offeso l’intera città”. L’avvocato Maria Luisa D’Abbabbo, difensore dei due ventenni, aveva sperato in una condanna lieve in seguito alla decisione del giudice di respingere la costituzione di parte civile avanzata da Comune di Roma, Atac e Ama: gli imputati non avrebbero arrecati danni diretti agli enti. Al contrario, la decima sezione del tribunale aveva ammesso Comune, Atac e Ama come parti civili, condannando Giovanni Caputi a 3 anni e 4 mesi, e il romeno Robert Scarlat a 2 anni di reclusione. A due settimane dagli scontri, i carabinieri di Pisa avevano fermato un 28enne, Carlo Seppia, accusato di essere uno dei facinorosi responsabili del rogo di una camionetta dei carabinieri.

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