Sconto della pena per Michele Misseri: “Vive in una cella senza doccia e acqua calda”
Michele Misseri, il 68enne di Avetrana condannato a 8 anni di reclusione per la soppressione del cadavere della nipote Sarah Scazzi, uccisa nel 2010, ha ottenuto uno sconto di pena di 41 giorni in virtù del decreto "svuota carceri".
Misseri, che si trova nel carcere di Lecce, è stato condannato per aver occultato il cadavere della nipote mentre la figlia Sabrina e la moglie Cosima Serrano stanno scontando l'ergastolo per l'omicidio della 15enne di Avetrana. Il 68enne aveva inizialmente provato a depistare le indagini, assumendosi la colpa del delitto e dell'occultamento di cadavere. Successivamente, però, lo zio di Avetrana ha confessato di aver solo nascosto il cadavere di Sarah e le indagini hanno sottolineato le responsabilità di Sabrina e della zia Cosima, sua complice nel delitto.
Il movente alla base dell'omicidio, una gelosia tra Sabrina e la cugina 15enne. La giovane, infatti, era invidiosa delle attenzioni che la piccola Sarah riceveva da Ivano Russo, ragazzo più grande con il quale Sabrina aveva avuto una relazione.
Il ricorso dell'avvocato di Misseri
Il ricorso presentato dall'avvocato Luca La Tanza sulla base del decreto "svuota carceri" è stato accolto il 22 febbraio scorso dal magistrato di sorveglianza di Lecce Stefano Sernia. Alla base del provvedimento, due motivazioni: Misseri vive infatti in una cella sprovvista della doccia e dell'acqua calda. Nella stanza che condivide con altri detenuti, a disposizione di ciascuna persona non ci sono neppure 3 metri quadrati.
Una condizione abitativa che stride con la vivibilità e la dignità del detenuto e che è stata alla base della concessione del magistrato di sorveglianza di Lecce. Michele Misseri, che si trova in carcere dal 9 marzo del 2017, finirà di scontare la pena a lui assegnata nella primavera del 2024.