Scomparsi a Piacenza, ritrovato il corpo di Elisa Pomarelli. Massimo Sebastiani: ‘Pentito’
Il corpo di Elisa Pomarelli è stato ritrovato nel sopralluogo delle forze dell'ordine in località Sariano. A condurre i militari sul posto le indicazioni di Massimo Sebastiani, catturato stamattina. Nel corso della ricostruzione dei fatti resa agli inquirenti il 45enne avrebbe pianto e si sarebbe detto ‘pentito'. Indagato per favoreggiamento – come dichiara il pubblico ministero Ornella Chicca – l'amico a cui Sebastiani fece visita il pomeriggio del 25 agosto, dopo la scomparsa di Elisa. Il corpo di Elisa era stato interrato in una località impervia ed è stato localizzato grazie al contributo dei ‘Cacciatori di Sardegna', il corpo dei carabinieri specializzato nella ricerca di soggetti pericolosi in contesti impervi, cui erano state delegate le ricerche.
Catturato Massimo Sebastiani
Massimo Sebastiani, l’uomo di quarantacinque che risultava scomparso da fine agosto insieme a Elisa Pomarelli, ventotto anni, è stato localizzato e rintracciato dai carabinieri del Comando provinciale di Piacenza. Sebastiani è stato portato in caserma per essere ascoltato. Insieme alla donna, era stato visto per l'ultima volta il 25 agosto in una trattoria. Per giorni decine di persone tra carabinieri, vigili del fuoco, volontari della protezione civile e del soccorso alpino sono state impegnate nell'area attorno al comune di Gropparello per rintracciare Sebastiani e la Pomarelli. Erano stati i parenti della coppia, domenica notte, a dare l'allarme. Sebastiani, trovato mentre si nascondeva nel solaio di una casa sulle prime colline piacentine, avrebbe condotto i carabinieri in una casa isolata di Costa di Sariano, nel comune di Gropparello.
Il caso Pomarelli – Sebastiani
La scomparsa di Elisa Pomarelli e Massimo Sebastiani, risale a domenica 25 agosto 2019. La coppia, lei assicuratrice di Borgotrebbia lui, operaio di Campogrande, era stata vista cenare insieme al ristorante ‘Il lupo', a Carpaneto. Erano passate da poco le 14 quando i due hanno lasciato il ristorante diretti, verosimilmente, a casa di Massimo dove sembra siano stati ripresi dalle videocamere di sorveglianza della ditta dove lavora Massimo, a pochi passi da casa sua.
Il filmato al distributore
Alle 14 e 45 di sicuro non sono più insieme, perché Massimo viene ripreso da un'altra videocamera di sorveglianza mentre fa rifornimento da solo, al distributore. "Volevo fare un giro con la mia ragazza – dice Sebastiani al titolare, facendo riferimento a Elisa – ma lei non è voluta venire. Vado in campagna a lavorare". Nel pomeriggio va a bere un bicchiere di vino a casa del padre della sua ex, poi al bar del paese, dove viene notato il fatto che ha i pantaloncini bagnati e infine a cena con un'altra amica. Alla fine della giornata parcheggia la sua ‘Honda civic' a casa, lascia il cellulare sul sedile e si incammina nei boschi equipaggiato solo con uno zaino e una felpa. Da quella sera Massimo Sebastiani ed Elisa Pomarelli sono due persone scomparse.
L'indagine: omicidio e occultamento di cadavere
Protezione civile, vigili del fuoco, carabinieri, volontari e sommozzatori li cercano ovunque nella maschia di bosco dietro Carpaneto, campo base a Sariano. Dopo alcuni giorni di ricerca la Procura decide di indagare – a carico di ignoti – per sequestro di persona, ma dopo ricerche costanti e serrate tra i boschi di Carpaneto e Sariano e in tutti gli specchi d'acqua, dove quei pantaloncini bagnati suggerivano che Sebastiani fosse stato stato, la Procura decide di indagare per omicidio. Questa volta l'indagato c'è, è Massimo Sebastiani, da tutti descritto come ‘innamorato pazzo di Elisa' ma ‘non ricambiato'. Il nuovo titolo di indagine motiva il sopralluogo in casa Sebastiani e l'esame del veicolo dell'operaio.
I Ris in casa di Sebastiani
Nel primo caso, nell'abitazione di Sebastiani a Campogrande di Carpaneto, vengono repertati diversi campioni, nel secondo rilevate tracce biologiche della ragazza nel bagagliaio. "Non ci sono prove che sia stata uccisa" dice Mauro Pontini, legale di Sebastiani, mentre la criminologa Roberta Bruzzone, in qualità di consulente della difesa, parla di Sebastiani come un soggetto che agisce in preda alla vergogna. Per Bruzzone, dunque, Sebastiani sarebbe fuggito perché turbato da quanto aveva fatto, non per sfidare le autorità. Ispezionata dai Ris, la casa di Sebastiani si è rivelata una sorta di discarica piena di oggetti e rifiuti, un contesto che per Bruzzone sarebbe lo specchio di un disagio mentale.