Scomparsa Sara Pedri, trasferito primario del reparto di ginecologia. I colleghi: “Situazione grave”
A partire da lunedì 12 luglio il primario del reparto di ostetricia e ginecologia dell'ospedale S. Chiara di Trento sarà trasferito ad un'altra unità operativa. A decidere il cambio di mansioni per Saverio Tateo l'Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss) dopo aver analizzato la documentazione riguardante le testimonianza di più di 119 colleghi di Sara Pedri, la ginecologa scomparsa dopo aver chiesto le dimissioni dalla struttura di Trento dove lavorava. La 31enne era, secondo quanto raccontato dagli altri professionisti, vittima di mobbing e violenza psicologica.
La gestione del reparto all'interno dell'ospedale di Trento suscitava da tempo preoccupazioni. A insospettire il ministero della Salute fino a inviare degli ispettori per vederci più chiaro, il costante ricambio di professionisti all'interno della struttura. Le giovani reclute, dopo qualche anno di lavoro, chiedevano il trasferimento per altre strutture. Sara Pedri era una di loro: in alcuni appunti ritrovati nella sua abitazione di Cles, scriveva di aver tenuto duro nonostante il clima di oppressione. "Sono bloccata, non posso continuare da sola" diceva di se stessa nei suoi scritti.
Le difficoltà in reparto, inoltre, l'avevano portata a non credere più nelle proprie capacità e a perdere molto peso. "Non ho mai detto di no a niente, ma la fretta non aiuta ad imparare. Sono stata rimbalzata da un incarico all'altro senza fiatare e per ora ho ottenuto solo terrore. Sono addirittura stata richiamata dal primario perché sto perdendo troppo peso". La commissione di inchiesta è stata istituita per chiarire le condizioni di lavoro all'interno del reparto dopo la scomparsa della giovane ginecologa. Nel frattempo il reparto del Santa Chiara è stato affidato al direttore della struttura complessa di ostetricia e ginecologia dell'ospedale di Rovereto.