Scomparsa Sara Pedri: al via processo penale contro ex primario Saverio Tateo e la vice Liliana Mereu
Si aperto oggi, venerdì 24 novembre, a Trento il processo contro Saverio Tateo, ex primario del reparto di ginecologia e ostetricia dell'ospedale Santa Chiara, e la sua vice Liliana Mereu. I due professionisti sono accusati dalla Procura del reato di maltrattamenti ai danni di 20 operatori sanitari, ostetriche, infermieri e medici. Tra loro anche la 31enne Sara Pedri, ginecologa, originaria di Forlì, scomparsa il 4 marzo 2021 nella zona della Val di Non. Proprio a seguito della sua sparizione, era stato avviato il procedimento.
Solo la metà delle parti offese ha chiesto di costituirsi parte civile, tra cui otto dottoresse, l'Azienda sanitaria e il sindacato Fenalt. A queste si è aggiunta anche la mamma di Sara, Mirella Santoni, in quanto tutrice legale. Il giudice per l'udienza preliminare Marco Tamburrino ha deciso di rinviare al prossimo 12 gennaio l'udienza. Le richieste di risarcimento variano tra i 50 e i 200mila euro.
Dopo la sparizione della giovane dottoressa, è il procedimento che ha portato al licenziamento del dottor Tateo, poi reintegrato dal tribunale del lavoro che ha annullato il provvedimento dell'azienda sanitaria provinciale. Oltre al versante penale, infatti c'è quello civile. Il reintegro dell'ex primario non è ancora stato reso esecutivo dall'azienda sanitaria, che per ora si è limitata a quantificare i danni che spetterebbero all'ex primario come stabilito dal giudice del lavoro.
"Spero che tutta questa vicenda possa servire ad aprire una riflessione seria nella gestione delle risorse umane e di questi lavoratori che sono una risorsa preziosa per l'Italia intera. Ci aggiorniamo al 12 gennaio e speriamo che siano delle decisioni di giustizia. Per la famiglia di Sara Pedri si è costituita solo la mamma perché tecnicamente solo lei può farlo, essendo curatrice della persona scomparsa. Noi non abbiamo quantificato l'aspetto economico che è residuale, abbiamo chiesto solo l'ammissione", ha detto il legale della famiglia Pedri, Nicodemo Gentile.