Pisa, scomparsa nel nulla a novembre: trovato il cadavere di Khrystyna Novak
Il cadavere di Khrystyna Novak, la ragazza scomparsa lo scorso novembre a Castelfranco di Sotto, è stato rinvenuto nei in un casolare nei pressi dello stesso comune nel Pisano. Il corpo era in un casolare, non lontano dal luogo dove si erano perse le tracce della 29enne ucraina. Lo rivela il quotidiano "Il Tirreno": il cadavere della donna è stato scoperto dopo una battuta effettuata nelle scorse ore dagli agenti di polizia locale nei pressi del punto in cui il telefonino di Khrystyna aveva smesso di trasmettere segnali. La vittima viveva a Corte Nardi, Orentano.
Il caso della scomparsa di Khrystyna Novak
Della ragazza non si avevano più notizie dal 9 novembre scorso. In quei giorni la madre di Krystyna, non avendo sue notizie, ha chiesto a delle connazionali di andare a cercare la figlia per capire cosa fosse accaduto. Le amiche si erano recate a casa sua e avevano trovato solamente il suo cagnolino dal quale non si separava mai. Dopo la denuncia di scomparsa presentata dalla madre, le forze dell'ordine avevano avviato le ricerche, non escludendo nessuna possibilità, soprattutto dopo aver trovato in casa una borsa con tutti i suoi documenti, elemento che portava ad escludere un allontanamento volontario. La svolta era arrivato con l’arresto del compagno, un 41enne spagnolo, imprenditore locale, avvenuto il 31 ottobre a seguito di una soffiata del socio. Interrogato, il compagno (in carcere per i reati di porto abusivo d'arma e munizioni, ricettazione, detenzioni di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio) aveva fatto il nome del vicino di casa, Francesco Lupino, il quale è stato arrestato a marzo con l’accusa di omicidio: l’uomo avrebbe ucciso la Novak tra la sera dell’1 e la notte del due novembre.
L'arresto per omicidio di Francesco Lupino
Secondo gli inquirenti della Procura, Lupino, tatuatore la mattina del primo novembre si sarebbe presentato all'abitazione della 29enne, rimasta sola dopo l'arresto del fidanzato, ma sarebbe stato mandato via dalla giovane nonostante la sua insistenza. Una vicina ha riferito che subito dopo Lupino se ne sarebbe andato molto nervosamente. Tuttavia, gli inquirenti ritengono che sarebbe tornato successivamente proprio con l'intenzione di uccidere la Novak, e il suo intento sarebbe stato quello di attuare un depistaggio con l'obiettivo di simulare una fuga volontaria della 29enne.
Gli accertamenti che incastrano il presunto killer
L'analisi delle celle telefoniche collocano sia Lupino che Novak nella villa di Corte Nardi nell'orario in cui sarebbe stato commesso il delitto. Attraverso gli accertamenti tecnici sono stati riscontrati segni che sarebbero distintivi dell'esplosione di un proiettile in un corridoio nei pressi dell'ingresso sul retro dell'abitazione. A terra e sul muro ci sarebbero i riscontri di una ripulitura effettuata per rimuovere il sangue, tracce ematiche comunque individuate.
Perché la 29enne ucraina è stata uccisa
Gli investigatori avevano escluso sin dai primi istanti l'ipotesi di un allontanamento volontario di Khrystyna Novak. La donna aveva conosciuto il fidanzato mesi prima nel locale in cui lavorava. Quando era venuta a conoscenza dei traffici in cui lui era coinvolto si era detta subito contraria, chiedendo a l'uomo che si tirasse indietro. Questo lo sostiene lo stesso arrestato per droga, sentito più volte dagli investigatori. Il 41enne ha ammesso di averci provato provando a parlare con Lupino, che in tutta risposta ha fatto una soffiata alla Polizia di Pontedera che il 31 ottobre ha arrestato lo spagnolo trovandogli in casa due pistole e sostanza stupefacente. Il giorno dopo l'uomo si è recato a casa della vittima, qualche ora dopo l'avrebbe uccisa.