Scomparsa Mara Favro, l’ex compagno: “Non abbiamo molte speranze che sia viva, almeno ridateci il corpo”
"Purtroppo non abbiamo molte speranze che Mara sia viva". A parlare è Massimiliano, l'ex compagno di Mara Favro, la donna di 51 anni scomparsa nel marzo scorso a Chiomonte, in Val di Susa. L'uomo, intervistato dal programma di Rai 2 Ore 14, condotto da Milo Infante, ha ricordato la donna e condiviso la sua angoscia per quella che per lui appare ormai come una tragedia.
"Era una persona mite, bravissima, di cuore. Una di quelle classiche persone che non farebbero del male a una mosca. Era una mamma fantastica che aveva trovato nella vita di nostra figlia un riferimento che la guidava. C’era un legame fortissimo con nostra figlia dalla quale assolutamente non si sarebbe mai allontanata" ha aggiunto l'uomo.
L'allarme era scattato l'8 marzo quando proprio la figlia di Mara aveva provato, senza successo, a contattare la madre la mattina della scomparsa. "Siamo andati a casa, abbiamo suonato, abbiamo cercato – ha raccontato ancora l'ec compagno – abbiamo visto la macchina parcheggiata sotto casa ed effettivamente abbiamo avuto subito una brutta percezione".
"Abbiamo fiducia e speranza che almeno le sue spoglie, un frammento del suo povero corpo, possano essere riconsegnate a noi, alla sua famiglia e che un giorno potremo spiegare a nostra figlia che la mamma è volata in cielo. E speriamo così di avere anche giustizia e che i suoi carnefici abbiano anche la pena che si meritino", ha aggiunto.
Massimiliano ha anche espresso rammarico per il ritardo delle indagini, sia nell'acquisizioni delle informazioni che dei filmati delle telecamere di sicurezza: "Purtroppo, come mi hanno detto spesso i Carabinieri, visto che la denuncia era stata formalizzata come un allontanamento volontario, non sono state fatte richieste tempestive per acquisire dati fondamentali per le indagini".
Le autorità stanno continuando le ricerche da alcuni giorni nella zona tra Susa e Chiomonte, proprio dove la 51enne è stata vista l'ultima volta. Le squadre di Carabinieri, Vigili del fuoco e unità cinofile stanno perlustrando senza sosta un'area difficile, supportati da droni, gommoni e dal soccorso acquatico.
Particolare attenzione è stata dedicata ad alcune gallerie presenti nella zona, costruite durante la Seconda Guerra Mondiale, di cui una risulta allagata, complicando ulteriormente le operazioni.