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La scomparsa di Kata a Firenze

Scomparsa Kata, nuovo sopralluogo dei carabinieri all’ex Astor: ma nessun nuovo testimone prelevato

Continuano le indagini sulla scomparsa della piccola Kata a Firenze: i carabinieri sono tornati all’ex hotel Astor per un nuovo sopralluogo, ma nessun uomo è stato sentito come persona informata sui fatti come inizialmente fatto sapere.
A cura di Ida Artiaco
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Proseguono a ritmo serrato le indagini sulla scomparsa della piccola Kataleya (Kata) Alvarez, la bimba di origine peruviana di 5 anni scomparsa a Firenze nel pomeriggio di sabato 10 giugno mentre giocava nel cortile dell'ex hotel Astor dove le due vivono.

Fonti inquirenti avevano fatto sapere di aver raggiunto un uomo che verrà sentito come persona informata sui fatti, aggiungendo tuttavia che al momento non si tratta di nulla di risolutivo. Episodio, questo, che è stato poi smentito dalle stesse.

Alle 18,45 di oggi i militari, che già questa mattina avevano effettuato un sopralluogo all'interno della struttura, sono ricomparsi di nuovo sia all'interno dell'ex Astor che nel cortile adiacente che si affaccia su via Boccherini, i cui garage erano già stati controllati il 13 giugno. Presenti durante il sopralluogo anche gli agenti del Ros: l'obiettivo è quello di utilizzare ogni possibile capacità e tecnica investigativa nel tentativo di rintracciare prima possibile la bambina.

Oggi sono state raccolte le testimonianze anche di una giovane peruviana, ritornata all'Astor dopo circa un'ora e mezzo, e una donna di origine romena, che è rientrata nell'edificio circa mezz'ora dopo. Entrambe vivono nello stabile.

Ieri anche i genitori della bambina erano stati sentiti a lungo in procura, dopo sono stati trasferiti dall'ex Astor in un alloggio del Comune. Nel frattempo la scientifica dei carabinieri ha prelevato, tra gli oggetti usati dalla bambina, uno spazzolino e un pettine.

L'obiettivo è quello di isolare il Dna della bambina, per future comparazioni. La pista privilegiata sembra sempre quella di una vendetta maturata all'interno della lotta per il controllo del racket sulle camere dell'ex albergo occupato, che verrebbero cedute a 1.200 euro.

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