Scomparsa Kata, cosa è stato scoperto nel nuovo esame delle telecamere dell’ex hotel Astor
Sul caso della piccola Kataleya Alvarez Chiclio, la bambina scomparsa sabato 10 giugno a Firenze, si moltiplicano gli appelli, ma ad oltre due settimane di Kata non c'è traccia.
Le indagini comunque proseguono e nei giorni scorsi, anche nel giorno di San Giovanni, patrono del capoluogo toscano, sono stata ascoltate in procura altre persone, altri possibili testimoni. Al vaglio dei carabinieri ci sono poi le telecamere del Comune di Firenze puntate sulle strade attorno all‘ex albergo Astor, da cui la bimba è sparita. In particolare si sono concentrati sui video delle telecamere di videosorveglianza puntate sui due ingressi della struttura via Boccherini e via Maragliano e in zone sempre più ampie.
Già nei giorni scorsi è stato deciso di passare al setaccio tutte le oltre mille e quattrocento telecamere del circuito ‘Firenze Sicura', quelle negli anni installate dall'amministrazione comunale e in collegamento con le forze dell'ordine.
Sulla scomparsa di Kata la procura ha aperto un fascicolo per sequestro di persona a scopo di estorsione, al momento senza indagati. Gli inquirenti proseguono a concentrare la loro attenzione sugli occupanti o sugli ex occupanti dell'Astor.
Le ricerche della bimba sono cominciate la sera stessa della sparizione dentro e fuori l'edificio. Dopo lo sgombero dell'Astor, i carabinieri del Ros, del Gis e del Sis hanno ispezionato l'edificio, dalle terrazze ai tombini, anche con sofisticate attrezzature, senza trovare però alcuna traccia della piccola. Le ipotesi su chi possa aver fatto sparire Kataleya si stagliano sul contesto di illegalità nell'ex hotel, e sul racket degli affitti abusivi.