Scomparsa Daniela Ruggi, parla il sindaco: “Viveva in un rudere, è fragile e ha bisogno di cure”
Si continua a indagare sulla scomparsa di Daniela Ruggi, la donna di 31 anni svanita apparentemente nel nulla a Monfiorino. L'indagine condotta dalla Procura ipotizza dopo due mesi il sequestro di persona, anche se esclude lo scopo estorsivo. Daniela viveva infatti in condizioni precarie nella vecchia casa dei suoi nonni alla fine del paese.
L'abitazione era ormai fatiscente e Ruggi sopravviveva grazie all'aiuto dei cittadini e dell'amministrazione comunale che per lungo tempo ha insistito per convincerla a intraprendere un percorso con gli assistenti sociali. Nonostante le attenzioni di vicini e residenti di Montefiorino, Ruggi è scomparsa nel nulla dopo le dimissioni dall'ospedale avvenute il 18 settembre scorso per una leggera infezione. La donna è stata ripresa dalle telecamere del nosocomio mentre usciva dalla struttura e poi di lei non si sono avute più notizie.
A denunciare la sua scomparsa è stato il sindaco di Montefiorino, Maurizio Paladini. A Fanpage.it ha spiegato di aver segnalato l'accaduto alle autorità dopo aver ricevuto la segnalazione dei servizi sociali che da 10 giorni cercavano di mettersi in contatto con la 31enne senza successo.
"Mi sono deciso quando gli operatori mi hanno comunicato che Daniela era irreperibile. La conosco e so quali sono le sue fragilità e le sue debolezze, so che necessita di cure. Ho pensato di denunciare ai carabinieri di Montefiorino che si sono attivati subito, ma adesso il caso è nelle mani della Procura di Modena. Quali siano le loro ipotesi non lo so, ma so per certo che Daniela ha bisogno di una rete di persone fidate che non vogliono il suo male".
Paladini spiega che Ruggi viveva a Montefiorino, dove era nata 31 anni fa, in condizioni ai limiti della soglia di povertà.
"Abitava da qualche tempo nella vecchia casa dei suoi nonni. Non era mai stata rimodernata e sistemata, era un vero e proprio rudere dove mancavano anche le utenze e pioveva dal tetto. In qualche modo erano riusciti a ripristinarle la luce, ma non erano condizioni di vita adatte a un essere umano" ha sottolineato.
Prima di trasferirsi in quel vecchio fabbricato svariati mesi fa, Daniela viveva in un'abitazione confinante con un'azienda agricola. "Era rimasta sola perché la sua famiglia si era trasferita a Prignano. Ultimamente suo fratello aveva ripreso a frequentare quell'azienda agricola dove lei viveva e forse proprio questo l'ha spinta a trasferirsi nel rudere abbandonato dove è rimasta fino a due mesi fa. Non aveva un bel rapporto con la famiglia di origine e l'unica persona che si occupava di lei, ossia suo padre, è morto qualche tempo fa".
Secondo Paladini, Daniela era solita trascorrere le sue giornate in giro per il paese, spesso con il cellulare tra le mani. A detta del sindaco, la 31enne aveva sempre rifiutato l'assistenza dei servizi sociali, i primi ad accorgersi della sua scomparsa.
"Non so come si procurasse da mangiare perché non lavorava – ha spiegato – e più volte ho provato a convincerla ad affidarsi a noi, a iniziare un percorso di recupero e riabilitazione perché Daniela è una persona fragile che deve essere assistita e curata. Non ci siamo mai riusciti. La conosco perché in prima persona ho provato a spingerla in quella direzione, ma non ha mai voluto". Poi si è rammaricato per la scomparsa.
"Ci abbiamo provato e nonostante gli sforzi Daniela è sparita nel nulla. Questa cosa sconvolge sicuramente la famiglia, ma più in generale la nostra comunità. Mi sono impegnato come potevo, ma non è stato abbastanza. A volte in questi percorsi si ritiene di aver fatto tutto il necessario, ma si dimentica qualcosa che invece poteva essere fatto meglio".
"Se penso che possa essere stata avvicinata da malintenzionati? Non saprei. Daniela è fragile, questo è assodato, ma non era una persona con delle frequentazioni. Girava sempre da sola, non aveva nessuno con il quale scambiare quattro chiacchiere – ribadisce Paladini, che in questi giorni ha provato a ricostruire la storia dei rapporti personali di Ruggi -. Non mi sembrava una persona che aveva degli amici o anche solo dei conoscenti con il quale trascorrere del tempo. Quello che so è che è molto buona, non ha mai infastidito nessuno".
Sempre secondo il sindaco di Montefiorino, nonostante il ritorno del fratello nell'azienda agricola di famiglia, Daniela non aveva mai voluto stabilire un contatto con lui. "Non si vedevano. Quando lui aveva ricominciato a frequentare l'azienda agricola, lei ha deciso di andarsene e di trasferirsi nel rudere alla fine del paese. Ritengo che abbia fatto quella scelta anche a causa del ritorno del fratello in quelle zone. Non avevano rapporti idilliaci, di questo sono abbastanza sicuro".