Scomparsa Daniela Ruggi, l’amico speciale già in carcere per altri reati: uno degli ultimi ad averla vista
Nuovo colpo di scena nel caso della scomparsa di Daniela Ruggi, la 31enne sparita da Montefiorino (Modena) lo scorso settembre in circostanze ancora tutte da chiarire. Una delle ultime persone ad averla vista, l'amico speciale Sossio, infatti è già in carcere per altri motivi. Secondo diversi testimoni, nei mesi precedenti alla scomparsa della donna l'uomo si accompagnava spesso a Daniela Ruggi aiutandola con vestiti e altro e presentandola come fidanzata. L'uomo, anche lui residente nel Modenese, si era poi allontanato dalla zona alla fine di novembre.
Secondo quanto appreso dagli inviati della trasmissione tv "Quarto Grado", l'uomo di cui non si sapeva nulla da diverse settimane, sarebbe stato arrestato per fatti risalenti a 9 anni fa, quindi non legati a Daniela Ruggi, e si trova ora nel carcere campano di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta.
L'uomo finora non è coinvolto in nessun modo nell'inchiesta sulla scomparsa della donna ma è stato uno degli ultimi con cui Daniela Ruggi aveva un rapporto molto stretto. "La faceva lavare, vestire e si prendeva cura di lei. Lui la invitava ad andare a vivere insieme ma lei trovava sempre una scusa" aveva raccontato un testimone a dicembre, spiegando che poi l'uomo si era allontanato e mancava da Modena da circa un mese.
L'unico indagato resta al momento invece un altro amico della donna, Domenico Lanza, detto “Lo Sceriffo" che nel dicembre scorso è stato poi arrestato per altri reati connessi al possesso di armi illegali trovate in casa durante una perquisizione. Anche l'uomo era stato descritto dai testimoni come accompagnatore abituale della 31enne prima della scomparsa della donna ma di Daniela Ruggi purtroppo al momento nessuna notizia.
L'uomo era finito nel mirino degli inquirenti dopo aver mostrato indumenti intimi della ragazza che teneva nel baule della sua auto. Il 67enne ha confermato la frequentazione con la 31enne conosciuta a suo dire per caso per strada e ha sostenuto di averla ospitata varie volte a casa sua, dove le offriva pasti caldi e anche la possibilità di lavarsi, ma ha negato di averle fatto del male.