Scomparsa da tre mesi, trovata cadavere in casa dello zio la quindicenne Priscila
Priscila Martínez, 15 anni, che la famiglia cercava dal 23 febbraio, è stata trovata assassinata nella casa di suo zio Rubén Ávila nel quartiere Los Lagos della città di La Banda, a Santiago del Estero, nel nord dell'Argentina. Il corpo della ragazzina, che avrebbe subito abusi sessuali, è stato scoperto in avanzato stato di decomposizione sotto il letto nella casa di Avila. La madre, ha potuto riconoscere Priscila da un piccolo tatuaggio con il nome di un parente. Sembra che la ragazzina sia stata vista in vita per l'ultima volta il 23 febbraio, quando ha detto alla mamma che andava a svolgere alcuni lavori di cucito in casa dello zio, falegname di professione. Da quel momento la famiglia e diverse associazioni hanno cominciato a diffondere appelli sui social network per la la ricerca della ragazza. Rubén Oscar Ávila, reo confesso del femminicidio, si trovava già in carcere per un episodio avvenuto lo scorso 9 marzo, quando ha aggredito sessualmente un'altra ragazza, picchiandola fino a renderla incosciente.
Argentina: un femmicidio ogni 32 ore
Secondo l'Osservatorio sulla violenza di genere "Ahora que si nos ven", il 72 per cento dei femminicidi si è verificato all'interno delle case e il 56 per cento delle vittime è stata uccisa dai partner o ex-partner. In media, si calcola un femminicidio ogni 32 ore. Di ieri è la notizia del brutale assassinio di Camila Taroco, madre di due bimbi di 5 e 7 anni, per mano dell'ex compagno della, Ariel Alberto González, 33 anni, padre dei suoi figli. La ragazza è stata ritrovata cadavere dopo 11 giorni dalla sua scomparsa. Stessa sorte quella di Jesica Minaglia, docente di 30 anni picchiata a morte nella casa in cui viveva con il figlioletto. Per il caso Minaglia il principale sospetto è il suo ex, un funzionario della polizia locale. Entrambi i delitti sono avvenuti nella provincia di Buenos Aires.