Scomparsa Andreea Rabciuc, fidanzato indagato per istigazione al suicidio: trovati brandelli di sciarpa
Si aggiunge un altro capo d'accusa a quelli già imputati a Simone Gresti. Il 44enne che nel marzo 2022 denunciò la scomparsa dell'allora fidanzata Andreea Rabciuc è ora indagato anche per istigazione al suicidio. Con tutte le probabilità, infatti, è della 26enne di origini rumene il corpo rinvenuto in un casolare di Castelplanio qualche giorno fa, due anni e un sopralluogo nella stessa struttura abbandonata dopo.
Prima del ritrovamento della salma, Gresti era indagato per sequestro di persona e detenzione di stupefacenti ai fini dello spaccio. Quando i soccorritori hanno trovato i resti umani e dei vestiti identici a quelli che Rabciuc indossava al momento della scomparsa, la situazione del 44enne si è ulteriormente complicata e alle sue accuse si è aggiunta anche quella di omicidio volontario.
L'ipotesi del suicidio, però, non è ancora stata messa da parte dagli inquirenti che hanno deciso di indagare l'allora fidanzato anche per istigazione al suicidio. La decisione sarebbe arrivata dopo l'accertamento irripetibile per esaminare gli abiti rinvenuti nel casolare di Castelplanio. Alle verifiche era presente anche il legale di Gresti, l'avvocato Emanuele Giuliani.
Il nuovo sospetto, secondo quanto riportato dalla stampa locale, nasce dal ritrovamento nel casolare anche di alcuni brandelli di sciarpa. I pezzi di tessuto sono dunque stati presi in custodia dagli inquirenti per essere analizzati e quello che prima appariva agli inquirenti come un gesto volontario o un possibile tentativo di depistaggio, ora sembra una possibile istigazione al suicidio per motivi che sarebbero ancora tutti da accertare.
Le indagini sono ancora in fase di sviluppo e per avere maggiori certezze anche sull'identità del corpo (che per gli inquirenti è quasi certamente della 26enne di Jesi), si attende l'esito degli esami del Dna, già commissionati ed effettuati. La scientifica è alla ricerca di altri Dna diversi da quelli della ragazza che, secondo quanto raccontava Gresti agli inquirenti subito dopo il fatto, nella notte della scomparsa si sarebbe allontanata a piedi dopo una lite con il fidanzato, lasciandogli il cellulare.