Scompare mentre è a letto, appello del nonno di Nicholas dopo 12 anni: “Trovatelo e posso morire felice”
"Non mi rimane ancora molto tempo, se potessi vederlo adesso sono disposto a morire subito dopo averlo abbracciato, contento e felice: sarebbe la soddisfazione più grande della vita" è l'ennesimo disperato appello di Ugo, il nonno di Nicholas Ravaioli, il ragazzo scomparso dodici anni fa, appena diciottenne, mentre era in casa sua a Forlì. "Io mi auguro solo che prima o poi mio nipote si faccia vivo con un segnale, un recapito dove poterlo trovare e andarlo a prendere così lo potrei vedere prima di chiudere gli occhi" ha dichiarato commosso il nonno del ragazzo attraverso i microfoni della trasmissione di Rai3 “Chi l’ha visto?” che si sono occupati nuovamente di lui ormai a distanza di oltre dieci anni da primo appello per la sua scomparsa. "Il mio rammarico e rimorso che mi accompagna è quello di non aver mai capito i suoi problemi pur portandolo a scuola ogni giorno" ha raccontato il nonno con le lacrime agli occhi.
La scomparsa di Nicholas Ravaioli risale al 17 giugno del 2009 quando pur avendo la febbre molto alta e quindi costretto a letto, esce di casa e fa perdere le sue tracce. In quel momento la madre era uscita per comprargli delle medicine e in casa c'era solo la nonna. Quel giorno il suo cellulare squilla a vuoto decine di volte finché non risponde un uomo con voce alterata e accento straniero che dice alla madre di Nicholas di averlo ricevuto da un passante. Si teme che il ragazzo sia entrato in brutto giro visto che aveva avuto problemi di droga in adolescenza che però sembrava aver recuperato dopo una permanenza in un centro di riabilitazione. L'ultimo avvistamento, qualche mese dopo la scomparsa, da parte di una zia che lo ha incrociato per caso strada.
La donna ha raccontato di aver incontrato il giovane sempre a Forlì mentre lui era in auto con un'altra persona. La sorella della mamma ha rivelato di essersi avvicinata e di aver cercato di parlargli ma lui avrebbe indicato al conducente di scappare. Da allora più nulla nonostante i tanti tentativi della famiglia, in particolare della madre, con cui conviveva e che lo ha cercato, anche nelle città vicine, di notte, nelle zone dello spaccio. "Io voglio sapere se c’è o non c’è, se devo fargli un funerale o no. Anche se non vuole farsi toccare lo vedrò da lontano ma se non lo trovo avrò sempre la speranza" ha dichiarato la donna.