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Sciopero generale 6 maggio 2011: la Cgil chiama a raccolta tutti i lavoratori

Venerdì 6 maggio ci sarà lo sciopero generale di 4 ore promosso dalla Cgil per protestare contro le “scelte depressive del governo”. Al centro della mobilitazione ci saranno il fisco e il lavoro.
A cura di Alfonso Biondi
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Pensionati della Cgil

Venerdì 6 maggio sarà sciopero generale. Lo sciopero riguarderà sia i lavoratori del settore pubblico che di quello privato e durerà 4 ore. Durerà invece tutta la giornata la protesta dei dipendenti della scuola pubblica e privata, del pubblico impiego, delle Poste, delle Telecomunicazioni, dei Poligrafici e della Rai. E sarà lo stesso anche per chi lavora nella ristorazione collettiva, nelle farmacie e nelle imprese di pulizia. Un segnale forte che il lavoratori vogliono dare al Paese e, in particolare al governo. Lo sciopero, come si legge sul sito ufficiale della Cgil, vuole essere infatti:

Una mobilitazione per la difesa del lavoro dagli effetti della crisi, dalle scelte depressive del governo e dall’attacco ai diritti e alle tutele, per rilanciare l'occupazione e per un'operazione di ridistribuzione e di uguaglianza del Paese.

Quello del 6 maggio, secondo il segretario nazionale Susanna Camusso, dovrà essere  "uno sciopero che parli a tutti, non a un solo sindacato". Per questo motivo l'invito è esteso a tutti i lavoratori, anche a quelli che non sono iscritti a nessuna sigla sindacale. Per l'evento la Cgil scende in campo con una proposta che, come riporta il sito ufficiale del sindacato,  mette al centro del dibattito fisco e lavoro: "Fisco come strumento di giustizia sociale, Lavoro come via per la crescita".  Due grandi temi da cui nascono le 12 buone ragioni per partecipare allo sciopero generale del 6 maggio:

  1. Per uscire dalla crisi e avviare la crescita;
  2. Per difendere i redditi;
  3. Per una nuova politica industriale e rilanciare gli investimenti;
  4. Per la scuola pubblica, l'università e la ricerca;
  5. Per un welfare diffuso e di qualità;
  6. Per una adeguato livello delle pensioni e del benessere oltre il lavoro;
  7. Per i giovani e per il futuro;
  8. Per le donne, una battaglia per la dignità;
  9. Per il lavoro pubblico;
  10. Per una nuova politica di accoglienza e cittadinanza attiva dei migranti;
  11. Per un federalismo solidale ed efficace a livello regionale e comunale;
  12. Per una maggiore democrazia nei luoghi di lavoro.
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