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Sciopero della scuola domani venerdì 15 novembre, lezioni a rischio in tutta Italia: le motivazioni

Rischio caos nel mondo della scuola domani, venerdì 15 novembre, per lo sciopero nazionale indetto dal sindacato Anief. Ma a manifestare non saranno solo docenti e personale ATA ed educativo: in piazza a Roma scenderanno anche gli studenti.
A cura di Ida Artiaco
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Immagine di repertorio
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Lezioni a rischio in tutta Italia domani, venerdì 15 novembre, quando è in programma un nuovo sciopero nazionale della scuola e dell'università dopo quello del 31 ottobre. Il sindacato Anief ha indetto lo sciopero contro l'abuso dei contratti a temine, lanciando anche una petizione per rivedere l'età pensionabile e chiedere il riscatto gratuito degli anni di formazione universitaria.

Gli istituti hanno già avvertito le famiglie: è possibile che i servizi non vengano garantiti e che dunque gli alunni vengano rispediti a casa. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, "lo Stato, nonostante una precisa procedura di infrazione, ha ridotto l'organico di ruolo e ha raddoppiato l'organico a tempo determinato perpetrato l'abuso dei contratti a termine. Ha nel contempo innalzato l'età media degli insegnanti e del personale amministrativo superando persino la quota del 50% dell'organico over 50, a dispetto dell'alto tasso di burnout ravvisato nella categoria. È chiaro ed evidente che bisogna rivedere le regole sulle finestre d'uscita del personale scolastico che spesso ha titoli universitari che non sono riscattati per i costi onerosi nonostante siano necessari per accedere e svolgere la professione".

A scendere in piazza saranno però, oltre a docenti e personale ATA ed educativo, anche gli studenti, che manifesteranno con lo slogan "Vogliamo potere". La protesta è indetta dall'Unione degli studenti, principale sindacato studentesco, e vedrà la partecipazione di altre realtà sociali e associazioni. "Scendiamo in piazza, il 15 novembre, pochi giorni prima dalla giornata degli studenti, contro un sistema scolastico devastato da continui tagli ai fondi pubblici, dall’autoritarismo e dalla repressione che tende ad insinuarsi anche nei nostri luoghi del sapere e da una didattica che non pone al centro lo sviluppo del pensiero critico bensì una valutazione numerica", hanno fatto sapere. Il corteo è previsto alle 9.30, partenza da piazza San Cosimato, a Roma.

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