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Sciopero dei benzinai

Sciopero benzinai, 6 e 7 novembre pompe chiuse in tutta Italia

Confermato lo sciopero nazionale dei benzinai dalle ore 6.00 del giorno 6 novembre alle ore 6.00 del giorno 8 novembre. “Di fronte al silenzio assordante del Governo e all’indifferenza del Mise le Organizzazioni dei gestori non hanno potuto fare altro che ricorrere alla mobilitazione generale” spiegano le organizzazioni di categoria che contestano le nuove misure disposte dal governo nella manovra.
A cura di Antonio Palma
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È stato confermato lo sciopero dei benzinai del 6 e 7 novembre indetto dalle organizzazioni che rappresentano i gestori. Distributori chiusi dunque su tutte le strade e autostrade italiane dalle ore 6.00 del giorno 6 novembre alle ore 6.00 del giorno 8 novembre e conseguenti disagi per gli automobilisti. "Di fronte al silenzio assordante del Governo e all'indifferenza del Mise le Organizzazioni dei gestori non hanno potuto fare altro che ricorrere alla mobilitazione generale, che culminerà con lo sciopero dei benzinai" hanno spiegato i sindacati di categoria in una nota che conferma la chiusura degli impanati stradali e autostradali su tutto il territorio nazionale. Lo sciopero dei benzinai infatti era stato preannunciato nelle settimane scorse da Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio contro le nuove misure disposte nella manovra dal governo per la categoria e ritenute "adempimenti inutili e cervellotici".

"Con questa politica il Governo sceglie di marginalizzare la nostra categoria anche attraverso la moltiplicazione di adempimenti fiscali, tanto inutili quanto dispendiosi, senza avere il coraggio di mettere le mani, riordinandola, in quella illegittima giungla contrattuale della quale si avvantaggiano solo soggetti che, fuori da ogni regola e, spesso da ogni legalità, continuano a tenere in ostaggio un settore che contribuisce con circa 40 miliardi l'anno al bilancio dello Stato" aggiungono i sindacati. I benzinai protestano contro misure quali la fatturazione elettronica, la modifica degli Isa ( l'Indice Sintetico di Affidabilità) che "risultano fortemente penalizzanti per i gestori carburanti (che, è bene ricordarlo, percepiscono un margine che non supera il 2% del prezzo pagato dagli automobilisti), i Registratori di cassa Telematici per fatturati di 2 mila euro/anno", oltre che per l'introduzione di Documenti di Trasporto (Das) e modalità di Registrazione giornaliera, in formato elettronico, da digitalizzare a mano. Secondo i gestori si tratta di "tutti adempimenti inutili fatti per scaricare sull'ultimo anello della filiera, il più debole, oneri e costi e finanche provvedimenti penali per errori formali"

"Nonostante la dichiarazione di sciopero fosse nota da settimane, il Ministero ha dimostrato la sua totale assenza sul terreno del confronto con i Gestori, mostrando disinteresse e superficialità verso un settore che garantisce la mobilità dei cittadini, il servizio agli automobilisti, dalla grande viabilità sino alle aree interne del paese" hanno spiegato le organizzazioni di categoria invitando per questo tutti i gestori ad una partecipazione compatta alla chiusura, "per provare ad invertire una tendenza che ha come obiettivo la scomparsa della categoria".

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