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Scientology, il fuoriuscito Omri racconta tutto: “Lì dentro sono come dei robot, sono scappato”

Omri è un 31enne di origine marocchina. Vive in Italia dal 1999 e l’anno scorso per un breve periodo ha fatto parte di Scientology. Quella che credeva essere un’offerta di lavoro in Germania si è trasformata in una specie di incubo. Dopo meno di un mese, infatti, è fuggito impaurito dai metodi dell’organizzazione religiosa. Omri ha accettato di raccontare per la prima volta a Fanpage.it la sua esperienza dentro Scientology.
A cura di Mirko Bellis
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Omri (al centro) con altri fedeli nella sede di Scientology a Stoccarda
Omri (al centro) con altri fedeli nella sede di Scientology a Stoccarda

“Sembrano dei robot. Sono programmati per mantenere un sorriso impostato. Dopo nemmeno un minuto, però, quella specie di smorfia sparisce e puoi leggere nel loro sguardo tutta l’inquietudine che hanno dentro”. A parlare è Omri, un trentunenne di origine marocchina. In Italia dal 1999, lavora a Bergamo per una multinazionale della distribuzione. L’estate scorsa, per un breve periodo, ha fatto parte di Scientology, il culto fondato alla metà degli anni ’50 dallo scrittore di fantascienza L. Ron Hubbard. Omri è musulmano e ci tiene a precisare che per lui la sua fede non è mai venuta meno, pur essendo consapevole di entrare in un’organizzazione religiosa. “Sono molto bravi ad agire sulle persone che hanno dei problemi o hanno vissuto dei traumi. Ti dicono di non preoccuparti perché loro ti aiuteranno ma in realtà riescono solo a farti perdere la fiducia in te stesso”.

L’incontro con Scientology e la proposta di un lavoro in Germania

“Tutto è iniziato a luglio dell’anno scorso – racconta – quando sono stato contattato da Giulia, una ragazza veneta di Scientology. Aveva avuto il mio numero di telefono da mio fratello, che anni fa frequentava la loro chiesa di Bergamo. Il giorno dell’appuntamento si è presentata con un’altra signora, la madre di un ragazzo che, come me, sarebbe dovuto andare a prestare servizio nella sede di Scientology a Stoccarda”. Le due donne vogliono che Omri firmi un documento, scritto in tedesco, nel quale accetta di diventare un fedele per un miliardo di anni. No, non si tratta di un’esagerazione. Questa promessa, infatti, secondo i principi del culto deve simboleggiare “l'eterna dedizione agli scopi ed ai principi della religione di Scientology”.

Omri è senza lavoro e la proposta che gli viene fatta è allettante. “Non ho voluto firmare subito quel documento così, dopo quell'incontro, Giulia ha cominciato a tartassarmi di chiamate. Quando ho provato a dirle che non potevo andarmene su due piedi perché ero fidanzato, mi ha risposto che avrebbero trovato anche alla mia ragazza un lavoro, come hostess all'aeroporto di Stoccarda”. “Ho saputo dopo il perché di tutte quelle insistenze: avevano bisogno di un certo numero di nuovi adepti per ricevere i fondi dalla Chiesa madre di Scientology che si trova a Los Angeles”.

I viaggi a Stoccarda con la promessa di 600-800 euro al mese

Di fronte all'ostinazione di Giulia, il trentenne finisce per accettare e si reca in Germania. “Sono partito assieme ad un amico in autobus da Milano. Quando siamo arrivati a Stoccarda e, senza farci neanche riposare, ci hanno portati subito a fare dei test”. Ancora una volta, gli presentano un foglio da firmare. “Credevo fosse un contratto di lavoro, invece era lo stesso documento per diventare Scientologist che mi aveva fatto vedere Giulia a Bergamo.

Omri non è molto convinto e comincia a fare delle domande. “Volevo sapere dove avrei dormito e cosa avrei dovuto fare, ma le risposte erano molte vaghe. Per me era molto importante – sottolinea – perché, in quanto cittadino extracomunitario, non volevo avere guai con le autorità tedesche”. “Un ragazzo italiano, che faceva da interprete, mi ha detto che mi avrebbero pagato 600-800 euro al mese. Più una parte sulle vendite dei corsi e libri venduti dalla Chiesa”. “Metà degli incassi va alla sede centrale negli Stati Uniti – spiega Omri – mentre l’altra metà rimane alla chiesa locale e viene divisa tra tutti i fedeli”.

Quel primo viaggio, comunque, lascia Omri pieno di dubbi e decide di rientrare in Italia. “A Bergamo, Giulia ha ricominciato con le telefonate. Così, ad agosto dell’anno scorso, sono partito di nuovo. E questa volta ho accettato di entrare a far parte di Scientology”.

Scientology in Germania

In Germania, la vita per Scientology non è stata semplice. Nel 2007, l’allora ministro dell'Interno tedesco, Wolfgang Schäuble, aveva stabilito che questo culto non era compatibile con i principi costituzionali, aprendo così la strada ad una possibile messa al bando. Nel corso degli anni, comunque, diverse sentenze dei tribunali tedeschi hanno deliberato che Scientology e i suoi membri godono della libertà di religione. Le chiese di questo culto sono registrate sotto la forma giuridica di associazioni idealistiche senza fini di lucro, uno status legale simile a quello di molte altre comunità religiose come i buddisti, i musulmani, gli indù o i testimoni di Geova.

Identikit di migliaia di tedeschi

Nella “capitale” dell’automobile tedesca, Omri riceve l’incarico di trasferire gli scatoloni con gli archivi alla nuova sede di Scientology, la cui inaugurazione è prevista per il 9 settembre 2018. “Le prime ore della giornata mi facevano studiare – prosegue – poi dovevo stoccare tutto il materiale con i dati di migliaia di tedeschi: pagine e pagine con i profili delle persone che in qualche modo avevano mostrato interesse a Scientology, anche solo facendo il test della personalità per strada”.

In Germania ci sono anche altri giovani reclutati dall'Italia come Omri. “Nella Org (Organizzazione, ndr) di Stoccarda su 150 persone, trenta erano italiane”, ricorda. “Ho fatto amicizia con alcuni ragazzi al di fuori della chiesa. Per me era un modo per mantenere un piede nella realtà, per non farmi trasportare troppo dentro quel mondo. Ma questo che non era ben visto dai miei superiori. D’altra parte, Scientology insegna che i non fedeli sono da considerare dannosi, in grado di “sporcare” la mente e far perdere lo stato di Pulito (Clear, secondo la terminologia scientologista, ndr)”.

“Ero sempre sotto controllo”

A Omri quell'ambiente comincia a preoccupare. “Non mi fidavo di nessuno. C’era una persona dello staff che non mi lasciava per un attimo e mi seguiva tutto il giorno”.  “Sono così impauriti dei possibili infiltrati – prosegue – da proibirci di entrare con i telefoni. Dovevamo lasciarli all'ingresso così come qualsiasi apparecchiatura elettronica. Prima dell’inaugurazione della nuova chiesa, addirittura, lo staff ci ha detto di avere addosso i servizi segreti tedeschi”. Una preoccupazione fondata, visto che l'intelligence tedesca già in passato aveva messo sotto controllo le attività di Scientology per considerarla “una possibile minaccia”.

Il video di denuncia e Omri finisce sotto torchio

“A Stoccarda, Scientology doveva darmi, oltre allo stipendio, anche vitto e alloggio. Dopo i primi giorni, però, io e un altro ragazzo siciliano siamo stati mandati in un rudere, senza acqua, luce e riscaldamento. Dormivamo in una specie di cantina”. Omri decide di fare un video per denunciare la sua situazione e lo invia ai suoi superiori. “Ci hanno trasferiti in un’altra abitazione. Pensavo che il problema fosse risolto e invece ci hanno avvisati che avremmo dovuto andarcene”. Il motivo? I due giovani non seguono le regole di Scientology. Il ragazzo siciliano, soprattutto, esce di sera e lo hanno visto bere alcol. “Gli abbiamo risposto che eravamo lì per lavorare – protesta Omri – e non per essere controllati anche nelle nostre ore di libertà”.

“Pochi giorni dopo mi hanno portato in una stanzetta dove un signore, dopo aver chiuso a chiave, mi ha sottoposto all'E-meter (uno strumento simile ad una macchina della verità impiegato da Scientology nelle sessioni di auditing, ndr). “Mi ha fatto una serie di domande: ʻSei un giornalista?ʼ ʻLavori per la polizia?ʼ ʻSei qui per danneggiare Scientology?ʼ Ero terrorizzato e l’apparecchio tremava tutto”. In seguito a quell'interrogatorio, Omri è scioccato e decide di partire subito per l’Italia, senza neanche prendere le sue cose. Di nuovo a casa, gli viene comunicato che non è più il benvenuto dentro Scientology.  Tuttavia, gli viene concessa la possibilità di ravvedersi: se vuole essere reintegrato deve andare alla sede di Bergamo e pagare oltre 1000 euro per seguire alcuni corsi.

“Hanno più paura della stampa che delle autorità”

Omri, comunque, non ha ricevuto il suo stipendio e decide di partire un’altra volta per la Germania. “Avevo lavorato una quindicina di giorni per loro e volevo i miei soldi. Quando sono arrivato all'entrata di Scientology a Stoccarda, la sicurezza mi ha bloccato subito. E’ arrivato un pezzo grosso e, quando gli ho detto che volevo essere pagato, mi ha risposto che mi avrebbero dato solo 120 euro, in pratica meno di 10 euro al giorno. L’ho persino minacciato di andare dalla polizia. Ha cominciato ad allarmarsi solo quando gli ho detto che avrei parlato con la stampa. Hanno più paura dei giornalisti che delle autorità”. “In ogni caso – conclude Omri – da Scientology finora non ho visto un soldo”.

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