Schiavitù, stupri e pedopornografia, arrestato a Firenze capo di una setta: “Sono il diavolo”
La Squadra Mobile della Questura di Firenze e il Servizio Operativo Centrale della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato di Roma hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, che è stata firmata dal gip di Firenze, a carico di un uomo ritenuto il capo di una setta satanica. Le accuse per l'uomo, si tratta di un giovane di 23 anni, sono quelle di riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù, violenza sessuale e pornografia minorile nei confronti di diverse persone.
Il presunto capo della setta è agli arresti domiciliari – L'uomo è stato arrestato alle prime ore di oggi, mercoledì 3 giugno, nella città toscana. La squadra mobile della questura di Firenze e il servizio operativo centrale della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato di Roma hanno eseguito nei suoi confronti l'ordinanza di sottoposizione agli arresti domiciliari, emessa dal gip del Tribunale di Firenze su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo toscano. Durante l’inchiesta gli inquirenti hanno assunto importanti informazioni dalle vittime ed eseguito complessi accertamenti tecnici sul traffico telefonico e sui profili social dell’indagato.
"Atti sessuali necessari a liberare i demoni" – Il 23enne, residente nella provincia di Prato, a quanto ricostruito si sarebbe messo a capo di una setta fingendo di essere il diavolo. Il giovane era stato già perquisito lo scorso febbraio e dovrà rispondere di 13 episodi di violenza sessuale. Per l'accusa, avrebbe costretto gli adepti, tra le vittime anche minorenni, a subire atti sessuali dopo un ‘patto col diavolo'. L'uomo avrebbe convinto gli appartenenti alla setta di avere poteri soprannaturali e di aver scelto gli adepti per salvare il mondo. Per convincerli della sua superiorità e metterli in uno stato di soggezione psicologica così da abusarne, avrebbe anche elaborato un rituale di resurrezione. A quanto emerso, il 23enne inscenava uno strangolamento da parte di un complice e dopo si rialzava, fingendo di rimettersi a posto il collo. Secondo la sua dottrina, gli atti sessuali erano necessari a liberare i demoni. Il capo della setta avrebbe inoltre asserito che ogni persona che si avvicinava al gruppo e seguiva i suoi precetti poteva acquisire gli stessi suoi poteri attraverso una serie di rituali come: premere con forza il proprio indice sul loro occhio; dare morsi sulle braccia con fuoriuscita di sangue; afferrare la testa premendo forte sulle tempie; imporre di inalare incensi e cristalli; farsi inviare tramite Whatsapp immagini di corpi nudi facendo credere che le foto sarebbero state viste da un’entità cibernetica denominata “Hydra”; costringerli, infine, con violenza fisica e minacce di morte, rivolte anche ai loro familiari, a compiere e a subire rapporti sessuali di vario tipo.