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Schiava dei genitori: dodicenne costretta a mangiare avanzi e a dormire sul pavimento

Lasciata dormire in terrazza e costretta a pulire casa e mangiare gli avanzi. I genitori accusati di sequestro di persone e riduzione in schiavitù.
A cura di Daniela Caruso
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I bambini vanno protetti e tutelati. Sembrano parole scontante, eppure in alcuni contesti sociali e familiari i diritti all’infanzia e a una vita dignitosa sembrano una semplice chimera o un concetto inconcepibile. Una ragazzina di soli dodici anni, residente a Rapallo, è stata trattata come una schiava dai genitori. Le persone che le hanno dato la vita, gliela stavano togliendo giorno per giorno, trattandola alla stregua di un animale. La bambina era costretta a pulire casa in continuazione: la madre le ordinava di pulire più volte al giorno l’abitazione, ossessionata dal pulito. La dodicenne non mangiava a tavola, come fanno tutti gli adolescenti della sua età appena ritornati da scuola, ma doveva accontentarsi di mangiare in piedi gli avanzi dei genitori.

Non aveva a disposizione nemmeno un letto sul quale adagiarsi dopo una giornata di stanchezza: la piccola, infatti, era costretta ad adagiarsi sul pavimento, cercando di prender sonno, nonostante le condizioni in cui si trovava a vivere. Se non puliva bene un piatto o non spolverava bene, alla ragazza toccava ricevere botte o dormire in terrazza, anche d’inverno, per di più senza pigiama ma solo vestita di mutandine. La ragazza non è figlia unica: ha due fratellini che, a differenza sua, vivono normalmente, giocano alla PlayStation, in un ambiente tranquillo fatto di carezze e coccole. A lei, però, questo trattamento non era concesso. Dopo il danno, anche la beffa. La bambina, di cui non è sono state divulgate le generalità, veniva continuamente umiliata, soprattutto dalla madre, la quale richiamava la sua attenzione con epiteti volgari e inadatti ad una ragazzina di soli dodici anni. La polizia di Rapallo si è occupata delle indagini su questo triste caso: gli agenti hanno riferito che la bambina “ha un nome bellissimo”.

I genitori della ragazza non sono italiani: la madre è equadoregna, mentre il padre è libanese, entrambi di 37 anni. I due lavorano saltuariamente e vivono in uno stabile a Rapallo. I due genitori sono stati arrestati su mandato della Procura di Chiavari, accusati di sequestro di persone e riduzione in schiavitù. I due hanno giustificato il loro comportamento nei confronti della figlia con queste parole: “Voi non sapete, lei è cattiva”. Qualche giorno fa si è parlato di un altro caso di maltrattamento: un bambino chiuso nella lavatrice dal padre per punizione. I bambini non sono oggetti, vanno amati. In tanti dovrebbero ricordarselo.

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