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Schianto Frecce Tricolori, si parlava di rischio di bird strike: falconiere mandato via 2 ore prima

Nei prossimi giorni la procura di Ivrea dovrebbe chiedere una consulenza tecnica che potrebbe contribuire a chiarire le cause dello schianto tra l’aereo delle Frecce Tricolore e l’auto in cui dormiva la bimba di 5 anni morta nell’impatto. Sembra inoltre che, poco prima dell’incidente, qualcuno avesse parlato di rischio “severo” di bird strike.
A cura di Eleonora Panseri
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L'inchiesta sul terribile schianto dell'aereo delle Frecce Tricolori potrebbe allargarsi nei prossimi giorni. Oltre a quelle del pilota Oscar Del Do, che si trovava alla guida del mezzo poco prima dell'impatto, andranno infatti chiarite anche le responsabilità di altri enti: l'aeronautica, Enav e Sagat, la società a cui è affidata la gestione dell'aeroporto Torino-Caselle da cui è partito il velivolo che, sabato 16 settembre, è caduto poco dopo il decollo, colpendo un'auto su cui si trovava una famiglia, uccidendo la bimba più piccola, 5 anni, che dormiva nella macchina, e ferendo padre, madre e fratello di 12.

La procura di Ivrea, guidata da Gabriella Viglione, si legge su Repubblica, vuole arrivare a capire se quanto avvenuto poteva essere evitato, se chi era preposto alla valutazione dei rischi, abbia effettivamente considerato in modo scrupoloso tutte le eventualità, come anche il fenomeno del bird strike, durante tutte le fasi delle operazioni. È per chiarire questo che servirà la consulenza tecnica che dovrebbe venire richiesta dagli inquirenti nei prossimi giorni.

Una delle prime ipotesi prese in considerazione dagli investigatori è proprio quella dello scontro con uno stormo di uccelli, subito dopo il decollo, supposizione che verrà confermata o meno dal ritrovamento di resti nel motore dell'aereo durante la perizia. A questo si aggiunge anche un'altra pista, quella dell'avaria tecnica. A rispondere a questi interrogativi contribuirà anche l'analisi delle trascrizioni criptate degli audio delle comunicazioni tra piloti e quelle con la torre di controllo, in cui sembra che qualcuno parlasse anche di un rischio di bird strike "severo".

Secondo quanto ricostruito fino a ora, due ore prima dello schianto del mezzo, quindi alle ore 15.00, la situazione generale sarebbe stata valutata priva di particolari criticità. Nessuno avrebbe segnalato nulla, né da parte degli operatori in pista all'ufficio dell'agibilità, né dai sistemi radar. A questo si aggiunge il fatto che proprio a quell'ora il falconiere in pista, la figura che si assunta con il compito di tenere gli stormi lontani dagli scali, era stato mandato a casa.

Intanto, ieri, lunedì 18 settembre, è arrivato l'avviso di garanzia per il pilota dell'aereo delle Frecce, un “Pony 4”, MB-339 della pattuglia acrobatica italiana, notificato dai carabinieri al Capitano Oscar Del Do’, adesso indagato formalmente dalla Procura di Ivrea.

Capitano Oscar Del Do', pilota del Pony 4 (foto da Instagram)
Capitano Oscar Del Do', pilota del Pony 4 (foto da Instagram)

Come informano gli stessi magistrati, il provvedimento è un atto solo formale per permettere tutti gli accertamenti tecnici irripetibili sui reperti del velivolo e dell'auto che saranno utili a chiarire l'esatta dinamica dell'incidente e le responsabilità di chi avrebbe dovuto impedire che questo accadesse.

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