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Schiaffi e spintoni ai bimbi in un asilo nel Ragusano: due maestre condannate per maltrattamenti

Due maestre di 63 e 58 anni sono state condannate in primo grado a due anni di reclusione con pena sospesa per maltrattamenti aggravati ai danni dei piccoli alunni di una classe della scuola dell’infanzia di Vittoria, nel Ragusano. Gli avvocati della difesa, che avevano chiesto l’assoluzione, annunciano il ricorso.
A cura di Eleonora Panseri
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Sono state condannate in primo grado a due anni di reclusione, pena sospesa, le due maestre arrestate e finite a processo per il reato di maltrattamenti aggravati e in concorso ai danni dei bambini di una classe della scuola dell'infanzia di Vittoria, nel Ragusano.

Il giudice monocratico ha giudicato le due insegnanti, di 63 e 58 anni, colpevoli del reato loro ascritto, considerando le attenuanti prevalenti sulle aggravanti, sposando in toto le richieste della pubblica accusa. Le insegnanti sono state anche condannate anche al risarcimento del danno a tutte le parti civili costituite, da quantificare in sede civile, e alla refusione delle spese processuali e di costituzione di parte civile. Entro 90 giorni verranno depositate le motivazioni della sentenza.

I maltrattamenti ripresi in video

I maltrattamenti messi in atto dalle due donne erano stati immortalati dalle telecamere di videosorveglianza. Le immagini mostrano i bimbi rimanere impotenti e pietrificati di fronte di fronte agli spintoni e alle percosse delle docenti, i piccoli non sono mai riusciti a raccontare nulla ai propri genitori. Nei filmati si vede addirittura una delle maestre rimproverare aspramente un bambino, strattonarlo e colpirlo al viso più volte con schiaffi. La scena avviene mentre gli altri bambini della classe sono seduti per terra e guardano l'aggressione.

L'avvio del processo nell'aprile 2020 e le tesi della difesa

Il processo era iniziato nell'aprile del 2020 con 24 parti offese che in buona parte si erano costituite parte civile. I difensori delle maestre, gli avvocati Sebastiano Piccolo, Salvatore Occhipinti, Marina Giudice ed Enrico Platania, che annunciano il ricorso e attendono il deposito delle motivazioni, avevano chiesto l'assoluzione, o in subordine, la derubricazione del reato di maltrattamenti aggravati in quello meno grave di abuso dei mezzi di correzione.

Secondo le tesi difensive, non si sarebbe trattato di maltrattamenti che si prefigurerebbero in presenza di condotte costanti, mortificanti e che instaurino un clima di intimidazione e terrore lasciando pesanti strascichi nelle vittime; citando perizie e consulenze, i bambini presi in esame non avrebbero invece sofferto di alcun disturbo post traumatico.

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