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Schiacciato in cantiere, operaio muore a 55 anni, dolore del figlio: “Perché ci hai lasciato così?”

L’uomo è deceduto all’ospedale Maggiore di Bologna 24 ore dopo il ricovero a causa delle ferite riportate nel terribile incidente sul lavoro in un cantiere nel Modenese.
A cura di Antonio Palma
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“Padre mio, vita mia, cuore mio, anima mia, perché te ne sei andato così?”, è lo straziante messaggio del figlio di Sorin Frentoaei, l’operaio di 55 anni morto in un terribile incidente sul lavoro in un cantiere a Soliera, in provincia di Modena. L’uomo è deceduto all'ospedale Maggiore di Bologna 24 ore dopo il ricovero, avvenuto giovedì scorso quando era rimasto vittima del terribile incidente sul lavoro in un cantiere nel Modenese.

"Eri il pilastro della nostra famiglia, il padre che non era solo un padre, ma era anche il mio migliore amico e fratello nel bene e nel male" ha scritto il figlio ventenne in uno straziante post sui social in ricordo del genitore morto. “Chi mi darà uno schiaffo quando serve e un abbraccio quando serve? Sei stato e sarai sempre un esempio per me, è grazie a te e alla mamma se ho la giusta educazione, grazie a te posso dirti che sono diventato un uomo” ha aggiunto il giovane, raccontando lo strazio dell’intera famiglia del 55enne che era arrivato in Italia dal 1999 e viveva con moglie e due figli a San Matteo della Decima, nella città metropolitana di Bologna.

Sorin Frentoaei era dipendente di una ditta di autotrasporti e giovedì scorso stava lavorando in un cantiere durante lo smontaggio di alcune impalcature in una zona residenziale. Secondo quanto ricostruito finora, l'uomo stava caricando sul camion delle travi in legno, quando queste sono crollate e lo hanno schiacciato.

La vittima dell’incidente sul lavoro è stato trovato dagli altri operai schiacciato tra il camion e i pallet che stava movimentando con l'ausilio di una gru che controllava da terra. Purtroppo le condizioni di Frentoaei si sono rivelate subito molto gravi e, nonostante il trasporto in ospedale, è morto il giorno dopo tra lo strazio dei parenti.

"Papà stava bene, era al 100% in salute e aveva oltre vent'anni di esperienza in quel campo alle spalle. Non può aver sbagliato manovra, non è possibile, noi lo escludiamo" spiega il figlio, ma sarà l’autopsia sul corpo disposta dalla Procura ad accertare se l'uomo possa aver avuto o meno un malore.

“Nell’ultimo anno è il quarto infortunio mortale che registriamo in provincia di Modena nel settore edile. Tutto ciò è intollerabile! Non si può morire di lavoro in una delle province più ricche d’Italia” affermano Rodolfo Ferraro (Fillea Cgil), Silvio D’Acunto (Feneal Uil) e Cinzia Zaniboni (Filca Cisl).  I tre segretari dei sindacati di categoria chiedono l’immediata convocazione in Prefettura del “Tavolo sulla sicurezza e prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro”.

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