Naufragio Costa Concordia

“Schettino scarcerato? Ergastolo è mio, da 13 anni non tocco l’albero di Natale di mia moglie morta sulla Concordia”

Elio Vincenzi, vedovo di Maria Grazia Trecarichi, una delle vittime del naufragio della Costa Concordia: “Io credo che il 4 marzo Schettino otterrà gli arresti domiciliari, potrà riprendere la sua vita e andare dalla sua famiglia  ma la mia condanna è a vita”.
A cura di Antonio Palma
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"Schettino uscirà di cella? L'ergastolo l'ho avuto io, ho perso mia moglie e la mia condanna è a vita", di fronte alla richiesta di scarcerazione dell'ex comandante, non nasconde l'amarezza Elio Vincenzi, vedovo di Maria Grazia Trecarichi, una delle vittime del naufragio della Costa Concordia.

"Io credo che il 4 marzo lui otterrà gli arresti domiciliari, potrà riprendere la sua vita e andare dalla sua famiglia ma io purtroppo non so a chi rivolgermi per avere le stesse agevolazioni perché noi abbiamo avuto l'ergastolo e quindi per noi la vita è stata sconvolta totalmente e definitivamente" ha dichiarato l'uomo.

"Quel giorno c'è stato lo sconvolgimento della mia vita. Schettino avrà i suoi benefici a termini di legge e non sarò certo io a commentarli, però il fatto che la legge consenta certi benefici in certe situazioni mi lascia un po' di amaro in bocca" ha dichiarato Vincenzi all'Ansa, aggiungendo: "Lui avrà un nuovo inizio, gli auguro che in questo tempo abbia meditato e si renda conto di quanto successo".

Il riferimento è al comandante Schettino che quel 13 gennaio 2012, giorno del naufragio della Costa Concordia, era ai comandi della nave da crociera. Dopo aver scontato più della metà della pena a 16 anni di reclusione, ha maturato i requisiti per poter accedere a misure alternative alla detenzione e ha presentato richiesta di semilibertà, sulla quale i giudici si pronunceranno il prossimo 4 marzo.

"Quello che mi dà un senso di sconforto è che la manifestazione all'Isola del Giglio col tempo è andata a declinare, oggi non ci sono più autorità che partecipano e quest'anno nessuno ha portato una corona ma hanno detto solo una messa" ha ricordato ancora Elio Vincenzi che in casa conserva l'albero di Natale che venne montato 13 anni fa da sua moglie prima di partire per la crociera dove poi ha perso la vita.

"Questo albero di Natale venne montato 13 anni fa da mia moglie e quando stava partendo per la Crociera si raccomandò di non toccarlo e siccome non è mai tornata, io non mai avuto il coraggio di smontarlo" ha rivelato l'uomo, concludendo: "Rimarrà lì per sempre".

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