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Schettino nuovamente condannato: deturpò l’Isola del Giglio

L’ex comandante della Costa Concordia era già stato condannato a 16 anni per il naufragio che causò 32 morti nel gennaio 2012.
A cura di Davide Falcioni
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Francesco Schettino, ex comandante della nave da crociera Costa Concordia naufragata davanti al porto dell'Isola del Giglio il 13 gennaio 2012, è stato condannato per la seconda volta dal Tribunale di Grosseto a tre mesi, 15 giorni e 5mila euro di multa per le violazioni in materia antinfortunistica e per il deturpamento del paesaggio naturale a causa del naufragio. La sentenza è stata emessa dal giudice Gian Marco Fausto De Vincenzi.

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L'ex capitano della Costa Concordia, già condannato in appello a 16 anni di carcere per il naufragio che causò 32 morti, era accusato dalla Procura di Grosseto di omissione di adozione delle misure necessarie a limitare i rischi per i marittimi imbarcati e della mancata diligenza nell'applicazione delle procedure di emergenza indicate dall'armatore. Schettino era imputato inoltre della violazione dell'articolo 734 del codice penale che punisce, con la sanzione fino a 6.000 euro, l'alterazione delle bellezze naturali e dei luoghi protetti: l'uomo era accusato di aver deturpato la costa dell'Isola del Giglio, sia pure temporaneamente, ovvero fino alla fine di luglio 2014, quando il relitto venne rimosso. Nel procedimento per deturpamento ambientale si erano costituite parti civili il ministero dell'Ambiente, il Wwf e Legambiente.

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