Tre morti sul lavoro in poche ore: il più giovane è il 22enne Daniel Tafa trafitto da una scheggia a Maniago

È morto a 22 anni un operaio di Vajont (Pordenone) dopo essere stato trafitto da una scheggia incandescente in seguito a un incidente sul lavoro avvenuto a Maniago. Daniel Tafa, così si chiamava la vittima, stava operando intorno all'1.30 su una macchina per stampaggio di ingranaggi industriali quando lo stampo è andato distrutto e una scheggia incandescente gli ha trafitto la schiena, uccidendolo all'istante.
Sull'accaduto è stata aperta un'indagine al momento condotta dai carabinieri che hanno posto l'impianto sotto sequestro. Non è stata resa nota l'identità della vittima, né dettagli sulla dinamica dell'incidente sul lavoro: non è chiaro, infatti, se vi sia stato un malfunzionamento del macchinario o una manovra sbagliata. Nonostante l'intervento dei soccorsi, chiamati dai colleghi che hanno subito lanciato l'allarme, per il 22enne non vi è stato nulla da fare.
Nell'azienda sono impiegate circa 100 persone e ora sono al vaglio degli ispettori il rispetto delle misure antinfortunistiche all'interno dei locali. Il turno della mattina è stato sospeso in segno di lutto e per consentire l'ultimazione dei rilievi. Anche il macchinario è ora sotto sequestro.
Altri due morti sul lavoro nella stessa giornata
A distanza di poche ore un altro operaio 38enne è morto investito da un mezzo pesante mentre lavorava sulla carreggiata nord dell'Autosole nei pressi di Orvieto, dove era residente. L'operaio lavorava in una ditta del posto impegnata in interventi di manutenzione in autostrada. Sulla dinamica sono attualmente in corso indagini della polizia stradale di Orvieto.
L'incidente si è verificato poco prima delle 9, sulla A1 Milano-Napoli, nel tratto tra Orvieto e Fabro in direzione Firenze. Sul posto attualmente si circola su una corsia e si registrano 5 km di coda. Secondo quanto ricostruito, l'operaio 38enne aveva appena iniziato a predisporre la segnaletica per un cantiere stradale gestito dall'impresa di Orvieto per la quale lavorava sull'A1. La vittima si chiamava Umberto Rosito ed era originaria di Corato (Bari), ma da anni viveva ad Orvieto. Lascia un a bimba di 3 anni e la moglie. Quanto successo è al vaglio della Procura di Terni.
Si tratta del terzo morto sul lavoro di oggi dopo il 22enne trafitto da una scheggia incandescente a Maniago e l'uomo rimasto incastrato in un nastro trasportatore dei rifiuti nel Napoletano.
Schlein: "Una strage, governo ci ascolti"
"Tre morti di 22, 51 e 38 anni a Molino di Campagna, Sant'Antonio Abate e sull'autostrada nei pressi di Orvieto. Tre decessi sul lavoro in poche ore e sono solo gli ultimi 3. Non è più possibile parlare di incidenti davanti a questa strage senza fine". A dirlo è la segretaria del Pd, Elly Schlein.
"È inaccettabile morire di lavoro in questo modo: abbiamo da tempo offerto la nostra disponibilità al governo per agire con efficacia, ma non abbiamo avuto riscontri finora. Occorre aumentare la sicurezza sul lavoro, assumere più ispettori per rendere più efficaci i controlli e dare più responsabilità per i datori e maggiore formazione ai lavoratori. Bisogna inoltre contrastare precarietà e subappalti a cascata che rendono il lavoro meno sicuro. Deve essere una priorità per tutti" ha concluso.