“Scendi, devo darti una cosa”, così il baby killer ha ucciso il 19enne Paolo Stasi
Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Brindisi, Vittorio Testi, i due ragazzi arrestati con l'accusa di omicidio per la morte del 19enne Paolo Stasi ucciso con due colpi di pistola la sera del 9 novembre 2022 a Francavilla Fontana.
I due sono stati arrestati lunedì mattina al culmine di una lunga indagine che ha portato a due misure cautelari in carcere e una ai domiciliari nei confronti di altrettante persone, mentre altre due sono sottoposte ad obbligo di dimora. L'esecutore materiale del delitto, Luigi Borracino, in carcere con il complice Cristian Candita, 21 anni, aveva 17 anni all'epoca dei fatti.
Entrambi sono accusati di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi e di spaccio di droga. Il movente, stando alle indagini dei carabinieri, sarebbe riconducibile a un debito pari a 5mila euro che Stasi avrebbe maturato nell'ultimo anno per il consumo di sostanze stupefacenti.
Borracino affronterà un secondo interrogatorio di garanzia davanti al gip del tribunale dei minori di Lecce fra due giorni. Nell'ordinanza firmata dal gip brindisino è accusato di spaccio di droga in concorso con Candita e in quella del gip di Lecce di omicidio.
La sera dell'omicidio avrebbe attirato la vittima in una trappola, incontrandola poche ore prima del delitto, e poi tornando verso casa sua, accompagnato da Candita. A quel punto si sarebbe nascosto sul sedile posteriore dell'auto guidata dal complice e, una volta giunto nei pressi dell'abitazione della famiglia Stasi sarebbe sceso e avrebbe telefonato al 19enne usando la modalità ‘sconosciuto' per dirgli di scendere con il pretesto di portare una busta con alcune dosi di droga.
Una volta visto Stasi avrebbe fatto fuoco, per poi fuggire a piedi e raggiungere il complice, rimasto ad aspettarlo in auto.