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Scarcerato dall’ergastolo il braccio destro di Messina Denaro: lavorerà come bibliotecario a Sulmona

Pur non essendosi mai pentito o dissociato da Cosa Nostra Leonardo Ciaccio – questo il nome dell’ex mafioso – presto inizierà a lavorare come volontario nella Biblioteca museale di Sulmona grazie all'”irreprensibile condotta tenuta durante la detenzione”. Era il braccio destro di Matteo Messina Denaro.
A cura di Davide Falcioni
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Il braccio destro di Matteo Messina Denaro potrà lasciare il super carcere de L'Aquila, dove era detenuto, e scontare la pena all'ergastolo che gli è stata inflitta dalla Corte d'Appello di Palermo sostituendola con una pena accessoria. Leonardo Ciaccio – questo il nome dell'ex mafioso – presto inizierà a lavorare come volontario nella Biblioteca museale di Sulmona grazie all'"irreprensibile condotta tenuta durante la detenzione".

A dare l'ok alla misura alternativa di Ciaccio sono stati sia il Tribunale della libertà de L'Aquila che il Comune di Sulmona, dove lavorerà. Secondo La Stampa, che per prima ha dato la notizia, la scarcerazione dello stretto collaboratore di Matteo Messina Denaro starebbe creando un certo allarme a Sulmona, "considerata la caratura del personaggio e i precedenti sul territorio". In proposito si ricorda che la zona della Marsica, nel cuore dell'Abruzzo, è stata al centro di un grande giro di riciclaggio del tesoro dell'ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino e della banda della Magliana.

Ciaccio è ritenuto il vero braccio destro di Messina Denaro, al punto da essere considerato uno dei pochi ad avere raccolto le confidenze del boss. Inoltre, dopo la condanna per omicidio, associazione mafiosa e un'altra sfilza di reati legati al traffico di droga, non si è mai pentito. Le indagini e le note della Direzione Nazionale Antimafia restituiscono un quadro chiaro della storia criminale di Ciaccio. Appartenente alla famiglia mafiosa di Castelvetrano, inserita nell’omonimo mandamento, ne fu un esponente di spicco diventando anche il responsabile della custodia e della gestione delle armi del clan, delicato ruolo che gli venne affidato da Matteo Messina Denaro, che in Ciaccio riponeva una fiducia totale. Tant’è che Ciaccio ricopriva il ruolo di intermediario tra Messina Denaro e gli altri uomini d’onore, conservando il numero del boss nella propria rubrica telefonica. Un vero mafioso, che mai ha mostrato risentimento né ha negato il suo passato con un pentimento, o con atti di collaborazione con la giustizia.

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