Scampia, la palestra anticamorra a rischio chiusura: mancano sponsor privati e aiuti pubblici (VIDEO)
Il primo debito della Star Judo Club, circa 2mila euro con l'Eni, lo pagherà un imprenditore campano, Roberto Fogliame dell'associazione The Best Naples. Ma sono 67mila, gli euro che mancano all'appello. Lo sponsor privato che ha finanziato in gran parte le attività della palestra del judoka Gianni Maddaloni, padre del campione Pino ora ct della nazionale, si è tirato indietro e la struttura di Scampia, simbolo di un'alternativa possibile alla criminalità organizzata, affoga nei debiti. Sono tantissime le attività portate avanti, in buona parte a titolo gratuito, per i ragazzi e le associazioni della città. E tanti sono i campioni che la palestra ha tirato su, da Pino Maddaloni al giovane Domenico Di Guida.
"Io non faccio la lotta alla camorra, quella spetta a chi ha gli strumenti per farla – spiega Gianni Maddaloni – Io la camorra aiuto a farla sparire. Sono tante le vedove, le mamme che mi telefonano per aiutare i figli ad uscire dal sistema". La palestra-scuola di vita di Scampia e la storia di Gianni Maddaloni saranno anche protagoniste del film per la tv "L’oro di Scampia", che racconterà come le arti marziali e la disciplina hanno salvato dalla cattiva strada numerosi ragazzi del quartiere. Maddaloni è atleta e allenatore: un percorso straordinario che ha portato anche il figlio Pino a diventare campione olimpico a Sydney, nel 2000. Eppure, la beffa: senza sponsor e senza aiuti pubblici, a giugno questa bella storia potrebbe trovare un amaro finale. "In questa regione c'è la mafia dei professionisti dell'antimafia – attacca Adriana Musella, presidente del Coordinamento nazionale antimafia ‘Riferimenti"‘ – Vengono finanziate sempre le stesse associazioni e una realtà come questa viene lasciata morire".