Scampia, immobilismo e resistenza anticamorra (REPORTAGE)
L'Ipia di via Ghisleri, di fronte all'inferno delle "case dei puffi", era una scuola. Tredici anni fa. Ora è un monumento al degrado. Ciro Corona è un ex alunno di quella scuola. Oggi fa l'educatore nell'associazione Resistenza Anticamorra, un impegno di passione, quotidiano e "nonostante tutto". Nonostante tutto, l'associazione cerca da quattro anni di strappare all'abbandono questo istituto, per trasformarlo in una struttura per il reinserimento sociale e lavorativo di minori. Fino ad ora tante promesse, pochi fatti: né con l'ex giunta guidata dal sindaco Iervolino, né con quella attuale guidata da Luigi De Magistris.
Alle istituzioni, l'associazione chiede solo la concessione dell'immobile, per poterlo riqualificare. Ma in questi anni di lunghe promesse, l'unico cambiamento avvenuto è che l'istituto ora rientra tra le strutture vandalizzate del Comune. Con Resistenza Anticamorra, ora anche il giornalista Pietro Nardiello, co-fondatore del Festival dell'Impegno Civile nei beni confiscati ai clan, che ha deciso di devolvere al progetto i diritti d'autore del suo libro "Il festival a casa del Boss". Dentro l'ex scuola, oggi, tutto quello che uno non s'aspetta di trovare: siringhe usate, rifiuti, vomito, escrementi, mura sfondate, fili divelti. Infiltrazioni d'acqua ovunque, vere e proprie pozzanghere-lago, pezzi di vetro, sangue. Mancano finestre e infissi, perché l'anodizzato, se rivenduto, frutta qualche soldo. E mancano anche i fili, perché pure quelli fruttano qualcosa. Fino a poco tempo fa – ma forse pochissimo tempo fa – questo era un rifugio abusivo per persone tossicodipendenti. Qui, come spesso accade, si vendeva anche la roba. In seguito la struttura è stata sgomberata. Ed è rimasto tutto così, a futura memoria.
Ma l'abbandono non è solo quello da prima pagina. Si insinua nel quotidiano, un quotidiano che Resistenza Anticamorra e tanto altro associazionismo di base cerca di rendere migliore. Scampia è un quartiere che sembra edificato per disperdere, per non favorire gli incontri. L'abbandono è in tante altre strutture (educative o con funzione sociale) chiuse e lasciate a marcire, è nel vento che soffia sempre piuttosto forte nelle strade enormi del rione. Enormi e vuote.