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Scala lo Stelvio in carrozzina in 7 ore e 56 minuti, la sfida (vinta) da Federico Rossi

Arrivato a 2758 metri di quota spingendo le ruote della sua carrozzina, Federico Rossi stava già pensando alla prossima impresa: “Non bisogna arrendersi mai, voglio comunicare che ciascuno di noi può lottare per i propri sogni”.
A cura di Elia Cavarzan
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Un'infezione virale a 14 anni tolse l'uso delle gambe a Federico Rossi, 28enne di Schio in provincia di Vicenza. "Per 14 anni ho corso e camminato e per altri 14 anni ho dovuto allenarmi per ottimizzare e adattare la mia vita e le capacità del mio corpo a vivere in carrozzina". Federico Rossi è razionale, impegnato, atletico, sempre in movimento.

"Guardando alcune immagini delle nostre montagne la mia attenzione si era focalizzata sullo Stelvio, racconta Federico Rossi, una montagna imperiosa, che decisi di affrontare senza tirarmi indietro". Da quel momento per lui, un lungo percorso di allenamento per arrivare al 24 settembre scorso, giornata che Federico stesso ammette, "non dimenticherò mai per tutta la mia vita". Il giorno dell'impresa impossibile portata a termine in 7 ore e 56 minuti.

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"Non è stato semplice arrivare in cima: prima c'è stato un grande lavoro di preparazione muscolare", spiega Federico Rossi, "l'attenzione ad ogni minimo dettaglio era all'ordine del giorno". Braccia, carrozzina, guanti: "Non potevo lasciare nulla al caso. I guanti dovevano essere perfetti per evitare ogni tipo di vescica durante la salita, la carrozzina leggera, l'allenamento costante".

Poi, l'impresa vera e propria: "Sono diventato il primo atleta al mondo a raggiungere questo grande passo con circa 1840 metri di dislivello, 48 tornanti, 25 chilometri percorsi. Quando sono arrivato in cima mi sono reso conto di quale estrema fatica avevo chiesto al mio corpo e alla mia mente", racconta Federico Rossi ripensando a quei momenti, "guardando gli ultimi tornanti ho sorriso, ho tirato un sospiro di sollievo. Ero in cima". In totale 7 ore e 56 minuti di spinte a denti stretti.

Gioia e profonda soddisfazione. Ma in testa, già la voglia e la grinta di continuare a lottare: "Dentro di me c'è la volontà di sensibilizzare ancora di più e comunicare di non arrendersi mai, per nessun motivo al mondo".

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