Scala dei Turchi imbrattata, identificati i responsabili del danneggiamento
La caccia ai responsabili del danneggiamento della Scala dei Turchi è finita. La procura della Repubblica di Agrigento ha infatti individuato gli autori del danneggiamento della scogliera di marna bianca siciliana imbrattata con una sostanza rossa lo scorso weekend. L'inchiesta, in un primo a carico di ignoti, era stata aperta per danneggiamento di bene avente valore paesaggistico. A seguito di perquisizione domiciliare e conseguente sequestro di cose pertinenti al reato i Carabinieri hanno denunciato, in stato di libertà, Q.D. e G. F. entrambi da Favara. Come prove a carico dei due denunciati i militari dell'Arma hanno addotto le immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza dei luoghi e l'esito delle disposte perquisizioni domiciliari. In un comunicato si legge che Q. D. risulta pluripregiudicato, “con diversi precedenti giudiziari e di polizia fra i quali annovera un attentato alla metropolitana di Milano e un altro alla Valle dei Templi di Agrigento nonché un'altra azione di danneggiamento ai danni della marna di Punta Bianca”. Lo stesso Q. D. risulta essere già stato sottoposto a misura di prevenzione e da ultimo nuovamente riproposto (proposta tuttavia rigettata dal Tribunale di Palermo) ed è in atto sottoposto al divieto di avvicinamento ad Agrigento disposto dalla Questura di Agrigento. Il perché del loro gesto? “Si ipotizza – fa sapere la Procura – un’atteggiamento di generica e vaga contestazione nei confronti del Sistema e delle Forze dell'Ordine, come è dato scorgere sulle pagine dei social dello stesso indagato”.
I filmati hanno permesso di accertare che un furgone, un Ford Transit, è giunto di sera alla Scala dei Turchi, poi da quel mezzo sono scese due persone trascinando dei sacchi che contenevano la polvere di ossido di ferro. Dopo un’attenta analisi delle immagini, i Carabinieri sono riusciti ad acquisire il numero di targa del furgone. Le successive perquisizioni hanno consentito di ritrovare, all’interno dei magazzini ispezionati, guanti sporchi della stessa polvere e ulteriori, inequivocabili, prove. I denunciati sono due favaresi di mezza età.
"L'azione di un folle", le parole della sindaca di Realmonte. "Un gesto ingiustificabile, completamente senza senso", aveva commentato l’episodio a Fanpage.it. Il gesto di questi sconsiderati aveva sollevato l'indignazione generale. Subito dopo il raid vandalico i carabinieri avevano acquisito le immagini del sistema di video-sorveglianza della zona e avviato accertamenti sulla vendita del prodotto usato per rovinare la Scala dei Turchi stringendo così il cerchio in pochi giorni. La scogliera, imbrattata nella notte tra venerdì e sabato, è stata ripulita poche ore dopo da volontari intervenuti in quello che è uno dei gioielli naturalistici più conosciuti della Sicilia.
È emerso che il materiale rosso disperso sulla bianca scogliera era ossido di ferro in polvere: per rimuoverlo è stato necessario aspirarlo dalla superficie su cui era stato depositato. "Ripulire la Scala dei Turchi è una bella pagina della ‘meglio gioventù' siciliana”, così il procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, commentando l'opera dei tanti volontari che si sono dati un gran da fare, con scope e stracci, per rimuovere la polvere di ossido di ferro che aveva rovinato la scogliera. La Scala dei Turchi è uno dei luoghi più suggestivi della Sicilia, meta ogni anno di migliaia di visitatori da tutto il mondo. Dopo il raid vandalico, carabinieri e Procura hanno subito avviato le indagini e in pochi giorni sono arrivati a identificare gli autori dello scempio.