Scajola, reato prescritto per il caso della casa acquistata “a sua insaputa”
Sì è concluso con la prescrizione il caso della casa romana con vista sul Colosseo dell’ex ministro del governo Berlusconi, Claudio Scajola, pagata in parte da lui (solo 700 mila euro) e in gran parte da altri “a sua insaputa”, tra cui il costruttore Diego Anemone. Lo ha deciso la seconda Corte d’Appello di Roma. In primo grado Scajola era stato assolto per “assenza di dolo”. Con la dichiarazione di intervenuta prescrizione, il processo di appello per il reato di finanziamento illecito si conclude però in maniera diversa. Scajola. La vicenda lo aveva costretto a lasciare il Viminale nel maggio del 2010 ed ora gli dà la possibilità di tirare un sospiro di sollievo definitivo. Il procuratore generale aveva chiesto una pena a 3 anni. E’ importante evidenziare come il codice di procedura penale chiarisca come il giudice assolve solo se l’innocenza dell’imputato non è “evidente”.