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Sbrigare pratiche online è quasi impossibile: 2 enti pubblici su 3 non erogano servizi web

In Molise i servizi aperti e conclusi online sono appena il 14,7% del totale, ma la media nazionale comunque non è lusinghiera, attestandosi sul 33,9%.
A cura di Redazione
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Trovare informazioni sì, scaricare documenti qualche volta, aprire e chiudere un iter burocratico interamente online è invece quasi impossibile. La telematizzazione del servizio pubblico è un obiettivo tutto da realizzare, soprattutto in alcune regioni e specie nelle comunità più piccole. Lo rileva l'Ufficio studi della Cgia di Mestre, che, elaborando dati Isat del 2015, ha pubblicato il documento "La Pal [Pubbliche Amministrazioni Locali, NdR] non usa il Web: 2 enti locali su 3 non eroga servizi online".

Le lunghe file che animano gli uffici pubblici, i "numerini" distribuiti prima dell'apertura degli stessi e i malumori che ne conseguono continueranno a caratterizzare le giornate dedicate alla burocrazia. A far registrare il maggior ritardo è la Provincia, capace di concludere le pratiche online soltanto nel 27,1% dei casi, contro il 28% delle Comunità montane, il 33,9% dei Comuni e il 59,1% di Regioni e Province autonome. La media nazionale è di appena il 33,9%. L'analisi per regione evidenzia invece la difficoltà del Sud Italia nel percorso di telematizzazione della PA, nonché la posizione bassa del Lazio (16°).

  1. Prov. di Bolzano: 65,5 (percentuale di servizi avviati e conclusi online)
  2. Veneto: 56,5
  3. Emilia Romagna: 54,1
  4. Toscana: 44,8
  5. Lombardia: 43,5
  6. Sardegna: 37,4
  7. Friuli Venezia Giulia: 37,1
  8. Marche: 33,4
  9. Umbria: 31,5
  10. Prov. di Trento: 29,8
  11. Piemonte: 29,5
  12. Basilicata: 28,2
  13. Valle d'Aosta: 27,0
  14. Calabria: 26,9
  15. Campania: 21,8
  16. Lazio: 21,8
  17. Puglia: 19,6
  18. Abruzzo: 19,1
  19. Liguria: 17,4
  20. Sicilia: 16,8
  21. Molise: 14,7.

Un ritardo, quello della PA, che colpisce il cittadino, ma che interessa anche il personale e, come rilevato dal coordinatore dell'Ufficio studi della Cgia, Paolo Zabeo, evidenzia una disparità di trattamento rispetto al settore manifatturiero, "chiamato ormai quotidianamente a misurarsi con gli effetti della 4° rivoluzione industriale che sta diffondendo sempre più l’utilizzo di macchine intelligenti, interconnesse e collegate a Internet".

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