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Sbarchi a Lampedusa: stasera incontro Frattini-Gannouchi

Nelle ultime ore la situazione a Lampedusa sta precipitando: sull’isola ci sono 2600 clandestini e altri barconi sono in arrivo dalla Tunisia. Stasera Frattini incontrerà il il primo ministro tunisino Mohammed Gannouchi.
A cura di Alfonso Biondi
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Sbarchi a Lampedusa

E' complicatissima la situazione a Lampedusa. L'ondata di clandestini (anche 852 in una sola notte) nel giro di pochi giorni ha messo a soqquadro l'intera isola. La stragrande maggioranza delle persone che sbarca sull'isola proviene dalla Tunisia, paese che dopo le dimissioni di Ben Ali sta vivendo momenti di grande incertezza politica. Lampedusa è una piccola isola che fa parte dell'arcipelago delle Pelagie, ha una superficie di appena 20,2 km² ed è abitata da circa 5000 persone. Se pensate che i tunisini sbarcati in queste ore sono circa 2600, ovvero più della metà degli abitanti dell'isola, potete ben capire le dimensioni del problema. Il Ministro Maroni e il sindaco di Lampedusa Bernardino De Rubeis lo hanno definito "un esodo biblico". Due giorni fa, inoltre, il Cdm aveva annunciato lo stato di emergenza.

Problemi per gli abitanti di Lampedusa, certo. Problemi però anche per chi a Lampedusa ci arriva su un barcone, dopo aver pagato 1000 dollari per tentare la sorte. Ben 1500 persone sono state portate nel campo sportivo in terra battuta, 700 sono ancora sul Molo Favarolo e aspettano lì di sapere cosa ne sarà di loro. Alcune persone, quasi un centinaio in tutto, sono state messe su un volo speciale o su un traghetto; altre, invece, stanno entrando nel Centro di Permanenza Temporanea, che era chiuso dal 2009, ma che è stato riaperto da poche ore per fronteggiare l'emergenza. Ma ora bisogna anche cercare il modo di "mandarle via": trattenere ancora i clandestini mentre altri barconi stanno dirigendosi verso l'isola significherebbe andare incontro a un collasso.

Il Ministro degli Esteri Franco Frattini stasera incontrerà a Tunisi il primo ministro tunisino Mohammed Gannouchi e con lui farà il punto della situazione. Frattini ha già ribadito che "Finora il meccanismo dei pattugliamenti delle coste nord africane ha funzionato e vogliamo ripristinare quel meccanismo che fino ad un mese fa aveva portato a zero l'immigrazione clandestina (Fonte: Ansa)". Anche il Ministro Roberto Maroni, che ieri aveva accusato l'Europa di fregarsene della vicenda, aveva paventato la possibilità, dopo averne acquisito il consenso, di inviare in Tunisia un contingente della Frontex, l’agenzia europea che coordina il pattugliamento delle frontiere. Per Maroni:  "Se in Tunisia non succede nulla, se il Governo non ricomincia a governare, sara' difficile immaginare che questo finisca. Potrebbero arrivarne decine di migliaia". Insomma per il Ministro dell'interno, qualora non si intervenga alla svelta, l'emergenza potrebbe assumere contorni "apocalittici".

Da Tunisi, però, non si ammettono ingerenze. E' quanto è emerso dalle dichiarazioni di Taieb Baccouche, portavoce del governo e ministro dell’istruzione; Baccouche ha affermato che  "Il controllo delle coste tunisine appartiene alle autorità tunisine e che l popolo non tollera lo schieramento di forze militari straniere sul proprio territorio". Il Ministro tunisino bacchetta anche Maroni: "Le sue dichiarazioni sono deplorevoli, per quanto non sorprendenti, visto che arrivano da un ministro appartenente all’estrema destra razzista".

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