Sbarcati a Mazara del Vallo i pescatori arrestati in Libia: tamponi negativi, tutti a casa
Finalmente a casa. Annunciati dalla sirena di una motovedetta stanno entrando nel boccaporto del Porto Nuovo di Mazara del Vallo i pescherecci Medinea e Antartide, con a bordo i 18 pescatori sequestrati in Libia e rilasciati lo scorso giovedì dopo 108 giorni di prigionia. Partiti da Bengasi intorno all'una di notte di venerdì, le due imbarcazioni hanno navigato per poco meno di 60 ore. Ad attenderli sulla banchina ci sono i familiari e le autorità. Dopo la visita, che sarà effettuata a bordo da un medico. I marinai si sottoporranno a un doppio tampone nei gazebo allestiti al porto. dopo oltre 50 ore di navigazione, scortati dalla fregata ‘Carlo Margottini', sono giunti a MAZARA del Vallo dove la Capitaneria di porto ha chiuso lo specchio d'acqua davanti alla città proprio per permettere l'arrivo delle due imbarcazioni in sicurezza.
Ora a bordo salirà personale medico per effettuare un doppio tampone, sia rapido sia molecolare, se negativi, i pescatori saranno liberi di raggiungere i loro domicili dove dovranno osservare un periodo di quarantena venendo da un paese extra Schengen. I test saranno eseguiti da quattro sanitari della Usca dell'Asp di Trapani. I risultati solo arrivati verso le 11.30:tutti negativi, così possono ora raggiungere le loro abitazioni
I pescatori, otto italiani, sei tunisini, due indonesiani e due senegalesi, sono stati liberati giovedì scorso, 17 dicembre, a seguito della visita del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, a Bengasi, dove hanno incontrato il comandante dell'autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna), generale Khalifa Haftar.
I pescatori sulle due imbarcazioni sono usciti sul ponte e salutano. I parenti e altri pescatori mandano baci con la mano da terra. Sulla banchina del porto si vedono tre grappoli di palloncini che riproducono i colori della bandiera italiana.