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Savona, uccide la moglie soffocandola: “Ha ammesso che aveva un altro, mi sono sentito un fallito”

Secondo quando dichiarato, l’uomo – Marco Buscaglia, di 47 anni – avrebbe ucciso la moglie Roxana Zenteno per gelosia: “Quando ha ammesso che aveva un altro uomo e che non voleva chiudere quella relazione ho perso la testa, mi sono sentito un uomo fallito e l’ho soffocata”, ha spiegato al magistrato.
A cura di Charlotte Matteini
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Ha ucciso la moglie e poi ha tentato il suicidio tagliandosi le vene nella cantina della sua villetta di Boissano, in provincia di Savona. Interrogato al magistrato titolare del caso, il 47enne Marco Buscaglia ha ammesso l'omicidio della moglie Roxana Zenteno e raccontato il movente del delitto. Secondo quando dichiarato, l'uomo avrebbe agito per gelosia: "Quando ha ammesso che aveva un altro uomo e che non voleva chiudere quella relazione ho perso la testa, mi sono sentito un uomo fallito e l'ho soffocata". 

L'omicida è un operaio che lavora nella zona di Albenga. È stato trovato dalle forze dell'ordine privo di sensi ed è stato immediatamente trasportato in ospedale in codice rosso: dopo essere stato sottoposto ad un intervento, è stato dichiarato fuori pericolo. Roxana è stata uccisa al risveglio e dopo aver consumato l'omicidio, Buscaglia si è recato nelle camere dei figli e ha detto loro che la mamma stava ancora dormendo. I bambini, stando a quanto si apprende, non si sarebbero accorti di nulla.

Secondo quanto raccontato da Buscaglia, l'omicidio è avvenuto al mattino. La notte prima i due coniugi avevano litigato: Buscaglia ha iniziato a fare domande e a indagare su una presunta relazione extraconiugale della moglie. La vittima ha dunque ammesso di avere una relazione parallela. Dopo una notte trascorsa a pensare, l'uomo ha dunque deciso di ucciderla e al mattino l'ha soffocata: "Quando lei mi ha detto di quella storia ho visto tutto nero, mi sono sentito fallito come marito e lavoratore", ha dichiarato Buscaglia.

A pesare sullo stato emotivo dell'uomo è stata anche la perdita del padre e della madre, avvenute rispettivamente due anni fa a causa di un incidente in campagna e lo scorso anno. Inoltre, Buscaglia era preoccupato per il proprio lavoro alla Piaggio: temeva di essere licenziato per aver smarrito alcuni documenti del suo reparto.

L'uomo al momento resta piantonato all'ospedale di Pietra Ligure, è guardato a vista perché investigatori e psicologi temono possa provare nuovamente a suicidarsi. Quando sarà dimesso andrà in isolamento in carcere con l'accusa di omicidio volontario.

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