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Sassari, Elisa muore a 15 anni. Genitori difendono ragazzo che guidava moto: “Lasciatelo in pace”

Pierpaolo Riccobono e Gavina Cubeddu sono i genitori di Elisa, la ragazza di 15 anni morta in seguito a un incidente stradale a Sassari. La 15enne è caduta dalla moto guidata da Enrico, di 17 anni. Il giovane ora sta ricevendo insulti e minacce e proprio per questo i genitori di Elisa sono intervenuti per difenderlo: “Le persone che vogliono fare del male a Enrico devono passare sul mio cadavere”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Elisa aveva solo 15 anni. È morta sei giorni fa, vittima di un incidente stradale nella zona Baldinca, alle porte di Sassari. Stava tornando da una festa di Carnevale ed era a bordo della mota guidata da un suo amico di 17 anni, Enrico. Ora, a meno di una settimana dalla scomparsa della ragazza, è proprio Enrico che sta ricevendo minacce e insulti sui suoi profili social. Per questo motivo sono stati i genitori di Elisa a intervenire. A chiedere di smetterla. A difendere il ragazzo, sottolineando il dramma che sta vivendo anche la famiglia del 17enne.

Pierpaolo Riccobono e Gavina Cubeddu sono i genitori di Elisa. E ora difendono Enrico, il 17enne che guidava l’Aprilia 125 da cui sono caduti, per le minacce ricevute. Lo fanno con un post su Facebook: “Volevo semplicemente dire a tutte quelle persone che se la stanno prendendo con Enrico con minacce e altro di prendersela con me. Siete solo dei poveracci che non capite la sofferenza di due famiglie. Non auguro a nessuno, neanche al mio peggior nemico, di passare quello che stiamo subendo dalla vita. Ma penso che sia dovuto solo a un stramaledetto destino infame. Per le persone che vogliono fare del male a Enrico devono passare sul mio cadavere. Fatti forza Enrico, ti vogliamo bene, Pierpaolo e Gavina”.

Il post è stato condiviso da molte persone, che hanno apprezzato l’atto di amore dei due genitori nei confronti del ragazzo, nonostante quello che è avvenuto. A La Nuova Sardegna, Pierpaolo Riccobono aggiunge: “Spero che serva a qualcosa, magari ad aiutare a crescere e a ragionare i ragazzini che stanno attaccando ingiustamente Enrico. Poteva capitare a chiunque quello che è successo, ma nessuno può più fare niente. Due sere fa avevamo a casa 40 amici di Elisa, quella che lei chiamava la sua greffa. E ora io e Gavina possiamo solo cercare di dare il buon esempio a questi ragazzi”.

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