Sardegna, turista compra un’aragosta da 200 euro al ristorante poi la libera in mare

Una donna svizzera in vacanza in Sardegna con il marito ha salvato un’aragosta esposta in uno dei più rinomati ristoranti di Golfo Aranci, “Gente di Mare”. Dopo aver acquistato il crostaceo, infatti, la donna l’ha rigettato in mare evitando che venisse cucinato.
A cura di Davide Falcioni
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Una turista svizzera in vacanza in Sardegna con il marito ha salvato un'aragosta esposta in uno dei più rinomati ristoranti di Golfo Aranci. Dopo aver acquistato il crostaceo, infatti, la donna l'ha rigettato in mare evitando che venisse cucinato dallo chef del ristorante "Gente di Mare".

Il gesto animalista è stato immortalato dai titolari del ristorante, Antonio e Gianluca Fasolino, e da altri ospiti increduli. Giovedì sera nel noto locale sul lungomare della meta turistica del nord Sardegna, tra gli avventori intenti a gustare le specialità di mare proposte dei fratelli Fasolino, era presente una coppia svizzera.

A catturare l'attenzione dei due distinti signori è stata la vasca dell'acquario in cui si muoveva un esemplare di aragosta, pronto per essere scelto, pesato e cucinato: alla catalana, specialità che il ristornate propone insieme a quella del sugo con cui condire abbondanti linguine al dente. Ma alla donna l'idea di dover uccidere il crostaceo che nuotava placido nella vasca non è piaciuta affatto, così ha deciso di comprarlo per poi liberarlo. "In un primo momento pensavo che stesse scherzando – ha raccontato all'ANSA Antonio Fasolino, titolare dell'attività – poi ho capito che la signora diceva sul serio e voleva fare un gesto buono".

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Antonio ha afferrato l'aragosta dalla vasca, l'ha come sempre pesata in cucina e ha comunicato il peso alla coppia: quasi due chili per un totale di circa 200 euro. Nessun problema per la donna e il consorte; l'animale è stato quindi trasferito in un secchio trasparente e portato a pochi passi dal tavolo dei due. Davanti agli occhi increduli dagli altri avventori la signora ha prima chiesto se lanciata da quell'altezza avrebbe potuto "farsi male" e una volta tranquillizzata dai presenti, ha accarezzato dolcemente l'aragosta e l'ha lasciata scivolare nell'acqua bassa dalla recinzione del lungomare.

Non appena ha toccato il pelo dell'acqua, il crostaceo è nuotato via: libertà riconquistata, almeno fino a quando non incrocerà il prossimo pescatore della zona. "Vedendo la sua gioia ed emozione mi sono emozionato anche io – continua Antonio Fasolino – era felicissima ed entusiasta di aver potuto realizzare questo desiderio, e noi lo siamo stati con lei".

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