A cura di
Ciro Pellegrino
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È passata una settimana dal nubifragio in Sardegna. Pioggia, immagini e video di devastazioni, polemiche sul quel che si sarebbe potuto fare. E poi, in un batter d’occhio, l’Italia ha placidamente dimenticato. Siamo stati capaci di digerire un boccone così amaro senza porci ulteriori domande, senza porre ulteriori domande. E la sicurezza? E il rischio idrogeologico? E i soldi spesi per i caccia F35 piuttosto che per tenere in piedi questo benedetto Paese? Niente. Che vuoi farci: le scene a luci rosse della pornosentenza con Belen, Berlusconi, Barbara d’Urso e Minetti sono più “appetitose”. La Sardegna è già passato, è già memoria. Tranne, ovviamente, per coloro che stanno raccogliendo la loro vita, seppellita tra le macerie .
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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. È autore del libro "Se potessi, ti regalerei Napoli" (Rizzoli).
Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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